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sabato 25 giugno 2011

LA PROFESSORESSA MARIANNA SPAGNOLO VA IN PENSIONE

 Singolare pensionamento di Marianna Spagnolo


BARRAFRANCA. Va in pensione con 40 anni di servizio l’insegnante di materie letterarie Marianna Spagnolo. Singolare la festa di pensionamento predisposta dalla “1L”, classe da lei avuta nel 1977 ad inizio carriera e la 1A di quest’anno classe di chiusura. A rimettere assieme i “cocci” è stata l’insegnante Gina Patti, dell’attuale scuola media che fu alunna della professoressa Marianna. In modo spontaneo è stata preparata una bellissima “Kermesse”, che ha visto gli adulti impegnati con il canto ed i ragazzi che si sono esibiti con la recitazione di brani poetici dedicata  a Marianna Spagnolo, che è stata un faro nella didattica del Verga e che ha visto i genitori fare a gara perché i loro figli fossero suoi alunni.

Alla fine dell’anno - dichiara Marianna Spagnolo -  dovevamo incontrarci con gli alunni per vedere insieme il video con le foto di un anno di scuola e la distribuzione del giornalino di classe: “La IA si racconta”. Con grande sorpresa ho trovato anche gli alunni che ebbi nel mio primo anno d’insegnamento; inoltre sono stati presenti tutti gli alunni e i genitori della IA. La prof.ssa Gina Patti, insegnante della scuola media ed alunna della mia prima classe, ha avvisato i compagni ed a passa parola sono arrivati tutti.

I piccoli (IA di quest’anno) preparati delle mamme rappresentanti del consiglio di classe, Silvia Patti, Rosetta Barbagallo e Assunta Stelletta, hanno rappresentato una scenetta di loro invenzione.

I Grandi (1L del 1977/78) hanno cantato delle parodie, preparate dalla prof. Marianna Salvaggio. Durante la festa sono

arrivati diversi gruppi di alunni dei vari anni d’insegnamento, in particolare degli ultimi sei anni di scuola. Regali, pizze, torte,

recite, canti ci hanno trattenuto fino a tarda sera,  con l’arrivo di altri docenti (che man mano finivano gli scrutini) e della preside Brigida Lombardi. La festa è riuscita bene: c’è stata tanta allegria, ma aleggiava in tutti anche una certa tristezza, perché dobbiamo lasciarci, cioè quella del distacco”.

Don Pino Carà