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martedì 5 giugno 2012

LA PRO LOCO PROMUOVE IL TEATRO sabato 5 maggio 2012

La pro loco non si ferma mai! Il mese di maggio inizia per l’associazione con 2 poeti compaesani.
Il primo è nostro contemporaneo, si tratta di Angelo Maddalena, quarantenne che ormai da diversi anni si è fatto conoscere per la sua abilità in tutta Italia e all’estero (Francia, Belgio, ecc.). E’ un appassionato di tradizioni, storia e giustizia e lui spesso le mette in musica. Potremo apprezzarlo Venerdì giorno 4 Maggio al chiostro Santa Maria di Gesù alle ore 21.00 col suo spettacolo “Lu jurnu di tutti li santi”, racconto all’antica un po’ parlato e un po’ cantato rievocante “La Giullarata” di Cicciu Busacca.
Il secondo artista è Vincenzo Guarnaccia, grande autore di inizio 1900 del quale sarà rappresentata una bellissima commedia: Don Cocò medaglia al valore. L’opera sarà messa in scena da un gruppo di ragazzi e non che hanno risposto alla proposta di un progetto nato in seno all’istituto Salesiano delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Durante un Consiglio Oratoriano è stato proposto di creare un’esperienza teatrale che unisse ragazzi molto giovani, ma che da qualche anno sono stati iniziati al “gusto” del teatro, e persone più adulte interne ma anche esterne all’ambiente oratoriano. Ne è nato il Laboratorio Teatrale “Cca simmu” che, diretto da Vitale Vancheri, ha portato alla ribalta bravure e talenti nascosti.
La commedia sarà rappresentata Domenica 6 Maggio e Mercoledì 9 Maggio presso l’Auditorium dell’omonimo Istituto Comprensivo “Vincenzo Guarnaccia” e vedrà sul palco ben 22 novelli attori:
Alessia Calvino, Franco Calvino, Enrico Chiolo, Emanuele Ciulla, Saro Ciulla, Rina Di Gloria, Erica Di Natale, Alessia Falzone, Francesca Messina, Gianluca Micciché, Luigi Persico, Andrea Rapisardi, Daniela Raspa, Filippo Serio, Franco Stella, Vincenzo Spagnuolo, Giuseppe Spampinato, Giuseppe Toscano, Davide Tumminelli, Salvatore Tumminelli, Vitale Vancheri e Lucia Zarba.
La pièce tratta di Don Cocò, Cosimo Mangialasagne, uomo “stracatabunu” che, senza nemmeno capire come, “lui negava sempre: <>, si vede assegnata una medaglia d’oro e una taglia di 20.000 lire, secondo l’uso dell’epoca, per la presunta uccisione di “lu terribili Briganti Cristofaru Vampazza”. Ma nonostante gli onori, i discorsi e i festeggiamenti tutto sembra vacillare nel momento in cui il brigante si presenta a casa sua e pretende, visto che “tutti sanno ca ju sugnu murtu e perciò è comu si nun ci fossi”, di essere mantenuto in casa di Don Cocò.
Don Cocò si vede costretto ad accettare, ma quando il brigante comincia a molestare Sasà, la figlia di questi che peraltro ha dovuto separarsi dal fidanzato Liddu, iniziano i nervosismi e una sera in cui Liddu passa a fare una serenata alla sua bella, coglie il brigante in un tentativo di molestie e, colto dall’ira, gli spara davvero scappando spaventato.
Qui il colpo di scena che vi lasciamo il piacere di scoprire assistendo personalmente ad una rappresentazione che offre un bellissimo scorcio degli usi e dei valori tradizionali della Sicilia fascista con un susseguirsi di personaggi che, tra Potestà, Pretore, Carabinieri, Scassapagliara, Scruccuna, Addummanneri e Briganti, rappresenta veramente un abile sunto di tutta un’epoca.
A CURA DELLA PRO LOCO