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martedì 12 giugno 2012

Seminario sul parco della rimembranza e proposta di ristrutturazione di villa comunale



I RELATORI

PIETRAPERTZIA. Nella società Regina Margherita si è tenuto un seminario sul parco delle rimembranze e sulla posposta presentata dall’associazione Castello Barresio con un plastico.  
Alle ore 19 apre i lavori il Prof. Enrico Tummino, Presidente dell’A. C. “Castello Barresi” e responsabile del plastico che ipotizza un eventuale riutilizzo dell’area adibita, per quasi un secolo, a villa Comunale, parco della rimembranza e campo sportivo, dopo avere ringraziato tutti gli intervenuti e in particolare la moglie e i figli del Barone in carica, Giuseppe Tortorici di Michele.
A apertura dei lavori il sindaco  Vincenzo Emma ha portato il saluto dell’amministrazione e ha trovato interessante la riflessione sulla villa comunale ed anche sul lavoro del plastici di ristrutturazione  predisposto dall’associazione “Castello Barresio”.
Sono intervenuti sul tema il prof. Liborio Centonze nella qualità di esperto di araldica, l’architetto Gattuso rappresentante la soprintendente ai Beni Culturali Arch. Fulvia Caffo e Giovanni Culmone nella qualità di relatore.
Il prof. Liborio Centonze dopo avere illustrato, con perizia e competenza, il significato etimologico e l’origine del termine “Barone”, dopo avere nettamente distinto, i veri blasoni  preesistenti a quelli istituiti dalla Casa Savoia, ribadisce che quello dei Tortorici  di Pietraperzia appartiene al vecchio ordinamento e a tutt’oggi è stato poco inflazionato.
Il prof. Giovanni Culmone esordisce coll’affermare che il casato dei Baroni Tortorici affonda le radici nella seconda metà del 1500 e per rispondere a chi afferma che i Tortorici comprarono il titolo nel 1897 dai Baroni Giarrizzo, portando a riscontro il libro di “Lino Guarnaccia”. Culmone si pone alcune domande retoriche:Michele Tortorici di Giuseppe, alla fine del 1800, era Barone di Vignagrande e di Rincione? Fu prima Barone di Vignagrande e poi di Rincione o viceversa? Quali rapporti esistevano tra i Baroni Giarrizzo, Tortorici e i Furitano di Misilmeri?
Lino Guarnaccia ha il grande merito di avere aggiunto un altro tassello alla nostra conoscenza, e per questo lo ringraziamo. Lui testualmente afferma che la baronia di Rincione nel 1897, con atto pubblico, passò ai Tortorici. Ed è vero. Però, quando pubblicò il libro, doveva ribadire a chiare lettere che i Tortorici già erano Baroni di Vignagrande e dopo la stipula di quell’atto pubblico cominciarono a fregiarsi anche dell’altro titolo. Dopo il 1897 si dichiaravano: Baroni di Vignagrande e di Rincione”.
“Per capire i rapporti che esistevano tra i Baroni Giarrizzo, Tortorici e i Furitano di Misilmeri – continua Culmone -  basta scorrere un qualsiasi loro albero genealogico e constatare quanti rapporti di parentela tra loro s’incrociano o leggere, come ho fatto recentemente, un antico certificato di matrimonio.
Sul barone Michele Tortorici  di Michele Culmone afferma: nacque nel 1878 e per la prima volta lo si trova al capezzale del padre Barone Michele di Giuseppe che il 20 Marzo del 1904 lo lascia orfano. Il defunto Barone era Consigliere Comunale ed il Sindaco, Stefano Di Blasi allora in carica, e tutto il Coniglio lo vollero al posto del padre così  il Barone Michele di Michele diventa Consigliere Comunale. Il 23 dicembre dello stesso anno 1904, appena venticinquenne, venne eletto Sindaco e il primo Febbraio del 1905 sposò Rosa Nicoletti, figlia del Cav. Uff. Giuseppe Nicoletti, ch’era stato Sindaco. Rimase in carica fino al 22 Dicembre del 1909”
Giuseppe Carà