Scalata di Angelo Monachino
al palazzo di città
ANGELO MONACHINO UOMO DEL POPOLO
PIETRAPERZIA. Scalata dell’ex assessore Angelo
Monachino al Palazzo di città. La notizia è stata diramata dall’avvocato Ubaldo
Insinna, davanti le porte del palazzo. Presente per coincidenza anche Giovanni
Barrile, anche lui già in cammino per la grande conquista. Entrambi provengono
dall’ex PCI di Enrico Berlinguer.
Sempre per la sinistra Angelo Monachino ha fatto
per vent’ anni il consigliere comunale e
tre anni l’assessore all’assistenza sociale. La candidatura nasce nel contesto
della società civile, dove Angelo Monachini ha parecchi anni di militanza. Angelo
da qualche tempo non ha rinnovato la tessera nel Pd, anche perché incompatibile
con il suo impegno sindacale. La candidature nasce come lista civica , ma l’interessato
è attendista, tanto più che l’idea è nata in un corposo comitato, e quindi è in
una posizione di osservazione; per i sostenitori Angelo Monachino è candidato
con una rosa di nomi illustri della politica.
Angelo
è sposato con la signora Rosa Russo ed i suoi tesori sono Antonio, Gianfilippo
e Flavia. Tanti ex Pd si stanno avvicinando a Lui, perché da assessore passava
agli indigenti il suo compenso. E’ molto esperto nella sua esperienza di
patronato ed attività sindacale. Sotto il suo assessorato il paese inaugurò il
primo anello di metano in Piazza San Pio Pietrelcina.
Sua
madre Giovanna è presidente dell’associazione dell’Ancescao che ha circa 50
soci: certamente la scesa in campo di Monachino ha scompigliato tutti i giochi
che sembravano chiusi.
Molti vorrebbero
la scesa in campo dell’avvocato Gino Palascino ex sindaco per vent’anni, ma ha
in pole position tre suoi pupilli: Enza di Gloria, Franco Di Calogero e
Salvatore Tomasella. I Grillino corrono con una candidatura propria e la rosa
si ferma su Antonio Bevilacqua, Rocco Miccichè e Sebastiano Salerno. Ultimamente
vi è stato un incontro interlocutorio tra i grillini ed Enza Di Gloria.
E’
certa la riproposizione del sindaco Vincenzo Emma, che ha molte carte operative
da giocare.
Giuseppe Carà