PIETRAPERZIA. Il brigante Testalonga il nuovo Robin Hood dei povero
morto decapitato. Seminario tenuto al chiostro di Santa Maria organizzato dal
presidente dell’Archeoclub Andrea Rapisardi. La benemerita organizzazione
culturale d’intesa con l’assessore al turismo Maria Giusy Rindone nel contesto dell’Estate
Pietrina alcune conferenze antropologica sulla storia locale. Ha tessuto l’organizzazione
il segretario dell’Archeoclub il segretario dell’associazione Gianluca
Miccichè, archeologo e specializzando in “Storia dell’Arte”
Nel contesto di questo convivio culturale la mattina sono stati
visitati i siti, che la sera sono stati oggetto di studi. I lavori si sono
aperti con un documentario preparati dall’amatore Fabrizio Lunetta, talento di
sicuro successo.
La
figura del brigante Testalonga è stata presentata dal professore Francesco Cannatella di Cianciana, autore di un saggio "L'avventuri
di Ninu Di Blasi, alias Testalonga, latru celibri 'nni la Sicilia”.
Il Brigante
Testalonga di Pietraperzia si diede al brigantaggio perché il bargello (nome
attribuito al capitano militare incaricato di mantenere l'ordine durante
periodi di rivolta, avendo spesso funzioni di reggente) gli uccise la madre. Il
Testalonga vendicò la madre uccidendo il bargello, diventando da quel momento
il più temuto e feroce brigante della Sicilia.
La giornata del seminario di Testalonga ha avuto inizio col raduno di
un nutrito gruppo di partecipanti presso il "Piazzale della Chiesa del
Rosario" per visitare il quartiere dove ha vissuto Antonio Di Blasi,
ovvero il "Brigante Testalonga", sito nella via omonima.
Invece in serata vi è stato l’ incontro presso il Chiostro Santa Maria
di Gesù, aperto con il saluto degli assessori Maria Giusy Rindone e Catena
Scivoli, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, che hanno ringraziato
Fabrizio Lunetta, ideatore della manifestazione, e l'Archeoclub per aver
contribuito all'organizzazione e coordinamento della stessa. Preziosi e ricchi
gli interventi del presidente dell'associazione, che ha
raccontato la storia di quello che fu il terrore della Sicilia alla luce della
realtà socio-economica dell’epoca, rapportata al banditismo post-unitario, e
del Professore Francesco Cannatella di Cianciana, autore del libro "L'avventuri
di Ninu Di Blasi, alias Testalonga, latru celibri 'nni la Sicilia", che ha
egregiamente descritto, dal punto di vista storico-leggendario, la figura e la
vita del Brigante Testalonga, che ha praticato il brigantaggio nel nostro
territorio ed anche nel suo Comune di Cianciana e alla fine fu giustiziato nel
1767 a Mussumeli.
A concludere l'incontro è stata la proiezione di un breve filmato,
intitolato “Memorie”, di Fabrizio Lunetta e Filippo Arena, che attraverso
suggestive immagini hanno rievocato alla memoria la figura del Brigante
Testalonga nei luoghi in cui ha vissuto ed operato”.
Giuseppe Carà