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lunedì 19 gennaio 2015

EMMA RICORRE AL TAR DEL LAZIO PER L'IMU OSSIA PER LA TASSA DEI TERRENI AGRICOLI



Ricorso al Tar del Lazio per l’abolizione dell’IMU
 L'INQUILINO DELLA TORRE DELL'OROLOGIO ENZO EMMA


PIETRAPERZIA. La giunta comunale ha dato mandato al sindaco Vincenzo Emma per adire al Tar del Lazio per l’abolizione dell’IMU (Imposta Municipale Unica) relativa ai tributi sui terreni agricoli. Un decreto interministeriale (Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero dell'Interno, Presidenza del Consiglio dei Ministri)  del 28 novembre scorso prevede, che i comuni con un’altitudine superiore a 600 sono esonerati dal pagare i tributi per i terreni agricoli; quelli che non arrivano a 600 metri facendo riferimento all’altitudine del municipio dovranno pagare il tributo agricolo.

       Pietraperzia ha un’altitudine dal livello del mare di 523 metri e quindi gli agricoltori dovranno pagare i tributi.

        Il primo cittadino viene delegato a dare incarico agli avvocati Andrea Scuderi e Luca Ardizzone affinché in solido con altri comuni di Sicilia si faccia azione sinergica. La giunta ha prevista anche l’impegno della somma  di 1.105,04 IVA compresa,  come pre-impegno.

       Intanto il  TAR del Lazio ha sospeso l'applicazione del DM per i terreni agricoli nei Comuni Montani sotto i 600 metri individuati. Il 21 gennaio ci sarà la seduta del Tar in cui dovrà essere affrontato l'argomento.

Il Tar del Lazio sulle motivazione di sospensiva scrive: “Rilevato che il provvedimento Impugnato determina eccezionale e grave pregiudizio per le seguenti ragioni:  assoluta incertezza dei criteri applicativi, con particolare riguardo a quello dell’altitudine, ben potendo essere assoggettato a imposizione un terreno posto a più di 600 metri in agro di comune posto notevolmente al di sotto di tale altezza, giusta quanto previsto dall’art. 2 del decreto ministeriale 28 novembre 2014 qui impugnato (irragionevolezza dell’imposizione non legata all’effettiva natura e posizione del bene);  trattandosi di misura a carattere asseritamente compensativo la stessa interviene quando ormai gli impegni finanziari da parte dei comuni sono stati assunti con effetti gravi sul pareggio di bilancio tali da ingenerare, in alcuni casi, una procedura finalizzata alla declaratoria di dissesto, e, comunque, con pesanti conseguenze sulla erogazione dei servizi alla comunità di riferimento;

tali evenienze sono sicuramente favorite dalla fissazione, per i pagamenti IMU, di un termine successivo all’anno finanziario in corso, con effetti sia sulla rilevanza di un’operazione contabile forzatamente non fedele ai non conosciuti dati reali sia sulla sua affidabilità in vista del controllo democratico delle collettività della cui esponenza si tratta; tenuto altresì conto dei ristrettissimi tempi assegnati per dare esecuzione in sede comunale a non certo semplici incombenze nonché della palese violazione delle norme poste a tutela del contribuente in materia di irretroattività e di spazio temporale minimo per l’attivazione di adempimenti relativi a provvedimenti.

Giuseppe  Carà