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sabato 21 marzo 2015

LA SECONDA TAVOLATA DELL'ARCHEOCHUB 19 MARZO 2015 ORE 19,30


La Seconda tavolata dell’Archeoclub

PERSONAGGI RELIGIOSI

PIETRAPERZIA. L’Archeoclub d'Italia sede di Pietraperzia in occasione della Festa di San Giuseppe, presso il Chiostro Santa Maria di Gesù, ha organizzato la seconda tavolata caritatevole in onore del Santo.

La manifestazione ha avuto lo scopo di far riscoprire e rivivere uno degli antichi aspetti della festività che è quello delle “Tavolate di San Giuseppe”, che in passato venivano imbandite da famiglie devote in segno di ringraziamento al Santo per una grazia ricevuta.

L’evento di carattere storico-culturale è stato impreziosito da una Mostra di pittura dal tema "L'Arte per San Giuseppe" a cui hanno partecipato i pittori pietrini: Filippo Tummino, Giovanni Tamburello, Gianluca Amico, Giuseppe Toscano, Caterina Giarrizzo, Giuseppe Raia, Salvatore Barino e Nicolò Speciale.

Presso il Chiostro Santa Maria di Gesù, Sala espositiva “Frate Dionigi”, alle ore 17,30 vi è stata l’apertura della Tavolata e della Mostra, accompagnata alle ore 19,00 dalla benedizione della tavolata che ha visto una numerosa partecipazione di fedeli che oltre a degustare le pietanze presenti nella tavola ha avuto modo di riscoprire l'antica tradizione della "pasta di San Giuseppe" preparata con legumi vari e finocchietti.

“Si ringraziano – afferma Gianluca Micciché - i parroci ed i gruppi ecclesiali delle parrocchie cittadine, nonché tutti i devoti di San Giuseppe e i figuranti: Filippo Arena (San Giuseppe), Francesca Cilano (Madonna), Salvatore Di Gregorio (Bambinello) e Giovanni Pio Di Natale (Angelo) che hanno collaborato alla realizzazione della manifestazione storico-culturale, e tutti gli artisti che, con le loro opere, hanno impreziosito il tradizionale evento. Sarà possibile ancora visitare la mostra di pittura fino a domenica prossima presso la sala espositiva del Teatro Comunale in concomitanza della Festività di San Giuseppe, Santo protettore degli artigiani e custode della bellezza divina”.

Giuseppe Carà