Dopo un periodo di bonaccia,
recrudescenza criminale di piromania
Furgone renault“Trafic” Combi bianco del
pensionato Francesco Sollima
PIETRAPERZIA. . Continuano le indagine da parte
dei carabinieri della stazione cittadina di viale Don Bosco per fare luce sui
due incendi di presunta origine dolosa che hanno distrutto due automezzi
del commerciante pietrino Giovanni Rindone: una Ford “Fusion” grigio
metallizzato ed un Nissan “Vanette” furgonato di colore bianco. Dopo un periodo
di bonaccia scoppia la recrudescenza criminale. La piromania delle macchine e
l’incendio di campi di grano ha una lunga storia nel comune di Pietraperzia, La
mafia contadina dava le punizione con l’incendio delle sterpaglie di grano. Mentre
nel mondo dei pastori regnavano gli abigeati.
L’incendio
delle due macchine tra sabato e domenica appartenente allo stesso proprietario
manifesta una volontà tenace che infierisce per dare una lezione: atti di
criminalità di una civiltà barbarica. Nel 2014 nei primi otto mesi dell’anno vi furano parecchi
incendi di macchine a persone incensurate inserite onorevolmente nel tessuto
sociale. Poi si scoprì che si trattava di piromani che si esaltavano nel vedere
una macchina che prendeva fuoco.
In passato
nell’ultimo ventennio del ‘900 a Pietraperzia e Barrafranca vi furono una
ventina di marzo ammazzati. Allora vi erano due clan che si contrapponevano con
ferocia.
Nonostante
la decadenza economica tuttavia vi sono rigurgiti di antica mafia che si
comportano come schegge impazzite. E’ fuori la logica del vivere civile andare
a distruggere due macchine ad un commerciante che stenta ad andare avanti con
il suo onesto lavoro .
Spesso
di parla di “pizzo”: ma che pizzo di può prendere in un paese che
economicamente si sta spegnendo?
Non
sono pochi quelli che pensano che si tratta di piromania. L’anno scorso incendi
di presunta origine dolosa avevano distrutto una decina di macchine
parcheggiate in strade del centro
storico. “Gli incendi cominciarono con l’incendio del febbraio 2014, durante lo
storico carnevale. Durante la notte, un violentissimo incendio aveva distrutto
completamente una vecchia Opel “Corsa” di un uomo di 35 anni. Erano seguiti, a
ruota, altri incendi. Tra di essi un Renault “Trafic” Combi bianco del
pensionato Francesco Sollima, la Fiat “Panda” nera di un altro pensionato, la
Fiat “Punto” azzurra di un operatore ecologico e la Fiat “Idea” grigio
metallizzato di un terzo pensionato. L’ultimo episodio, l’incendio della Fiat
“Idea”, si era verificato l’estate dell’anno passato. In tutti i
casi le macchine erano state completamente distrutte dalle fiamme e ridotte ad
altrettanti scheletri di lamiera.
Giuseppe Carà