IncendiatE una macchina ed un
furgone, che sono andate completamente distrutte
LA FORD FUSIONE
IL FURGONE NISSAN VANETTE
PIETRAPERZIA. Nella notte tra sabito e domenica
sono state incendiate una macchina ed un furgone; si presume che siano incendi
di origine dolosa per le tracce di materiale infiammabile trovato Verso i
vicino ai mezzi che hanno preso fuoco. I due mezzi appartengono allo stesso
proprietario Giovanni Rindone.
Le fiamme hanno
distrutto completamente una Ford “Fusion” grigio metallizzata, anno di
immatricolazione il 2007, ed un Nissan “Vanette” furgonato. Danneggiata
anche un’automobile di un altro proprietario parcheggiata accanto alla
“Fusion”. L’automobile era parcheggiata davanti al garage di casa di Rindone in
via Rocco Ballo, 3. Il furgone era invece parcheggiato in viale Unità D’Italia,
ex viale dei Pini ad un centinaio di metri dalla “Fusion”. Le due strade si trovano
nella parte bassa del paese e di nuova espansione edilizia.
Verso le
tre, si sono levate improvvisamente dai due automezzi indomabile fiamme di
elevata potenza. Il proprietario, sentito il crepitio delle fiamme è sceso in strada ed ha tentato di domare le fiamme. Si sono
prodigati generosamente anche i vicini di casa. L’incendio della “Ford “Fusion”
ha danneggiato pure una Renault “Clio” grigio metallizzato di un altro inquilino
dello stesso palazzo in cui abita Giovanni Rindone. Anche per domare le fiamme
che stavano divorando il Nissan “Vanette” sono intervenuti, in una prima
fase i vicini nonostante le fiamme molto alte e alquanto pericolose.
Tempestivamente
sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione cittadina con il maresciallo Giuseppe Castrovilli. Le fiamme ai
due automezzi sono state domate completamente dai vigili del fuoco di Enna.
Sotto i due automezzi distrutti dalle fiamme sarebbe stato trovato del liquido
infiammabile. I danni non sono stati ancora quantificati. Di sicuro c’è il
fatto che la “Fusion” ed il “Vanette” sono stati ridotti dalle violentissime
fiamme ad altrettanti scheletri. Infatti è andato distrutto tutto sia negli
interni che nel vano motore e anche all’esterno. I malavitosi sono andati a
colpo sicuro nell’individuare i due automezzi da incendiare e senza sbagliare
“mira” o bersaglio. Giovanni Rindone non ha mai avuto problemi con la
giustizia. Sembra che lui non abbia ricevuto minacce di alcun tipo. Rindone è
proprietario, insieme al figlio Giuseppe, di un negozio di ferramenta in
via Generale Cascino, una traversa di via Stefano Di Blasi e attiguo al
semaforo del vicino incrocio. I militari dell’Arma hanno avviato le indagini a
360 gradi per cercare di individuare gli autori del folle gesto. Era da circa
un anno e mezzo che in paese non si verificavano incendi di automezzi. Il 2014 fu
un anno terribile. Infatti, in diverse settimane, erano state distrutte, da
incendi di presunta origine dolosa, una decina di automobili tutte parcheggiate
in vie del centro storico.
Giuseppe Carà