Grossi
problemi per la fiera dei Santi Patroni
Il sindaco Antonio Bevilacqua
UN ANGOLO DI FIERA
PIETRAPERZIA. Quest’anno la
fiera che si tiene nei tre giorni di festa dei santi patroni ha creato grossi
problemi gestionali per le forme di intemperanza degli avventori.
Intervento di caratura del sindaco Antonio Bevilacqua e del
vice sindaco Sebastiano Salerno responsabile sport, turismo e spettacolo.
“Per l’Estate Pietrina – dichiara il dottor Sebastiano Salerno
- sono positivi i commenti dei cittadini riguardo all'organizzazione dei tanti
eventi in programma che sono stati organizzati grazie alla collaborazione
dell'amministrazione comunale con le numerose associazioni presenti a
Pietraperzia. Un programma ricco di novità ma che ha pure confermato gli eventi
riusciti degli ultimi anni. Inoltre
ci saranno ancora molti altri
appuntamenti divertenti e che coinvolgeranno tutte le fasce di età”.
“Unica
nota stonata - afferma il sindaco Bevilacqua - riguarda la fiera dei Santi Patroni di
ferragosto, che si è svolta in Viale Unità d'Italia. Diversi sono stati i
problemi causati dagli ambulanti: la sporcizia e il disordine che hanno
lasciato ha impegnato gli operatoti della nettezza urbana ad una pulizia
straordinaria del Viale con la conseguenza che molte zone del paese quel giorno
sono rimaste sporche. Ci è voluta una settimana per far ritornare a regime la
raccolta”.
“Inoltre – continua il primo cittadino - qualche
ambulante ha pensato bene di armeggiare con i lampioni della luce per
effettuare degli allacci abusivi alla corrente elettrica con danni alle cose e
con il serio rischio di causarne di più gravi alle persone. A causa di questi
spiacevoli inconvenienti l'amministrazione comunale sta valutando l'ipotesi di
rivedere lo svolgimento della consueta fiera di ferragosto. Si pensa di lavorare
fin da ora per avere il prossimo anno uno spettacolo ben diverso. Un altro
impegno dell’amministrazione è quello di ripristinare la commissione al
commercio per essere anche più veloci nella decisioni che esulano le ordinanze
sindacale”.
Giuseppe
Carà