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giovedì 20 agosto 2015

UNA SPONTANEA PROTESTA GIOVANILE


“Vogliamo un paese vivibile”

 IL RAGIONIERE FRANCESCO TOMASELLA

PIETRAPERZIA. “Vogliamo un paese vivibile dove i giovani abbiamo il giusto inserimento”; questo è l’aforisma creato da Francesco Tomasella ed un gruppo spontaneo di giovani per rispondere alla realtà locale che li vede penalizzati.
            I giovani numerosi dopo aver preso atto dello stato di disaggio hanno redatto un pubblico documento, dove è un’analisi impietosa della realtà locale. Nel documento tra l’altro si afferma: “in questo paese tiranno e privo di diritti verso il prossimo ed il collettivo, siamo entrati in un clima di austerità degradante; noi giovani abbiamo il problema della sopravvivenza e non ci sono prospettive di inserimento. Come primo atto ci debbano consentire lavori con un reddito di cittadinanza. Per noi giovani non ci sono inserimenti che la legge aiuta anche a fare un lavoro provvisorio o temporaneo. Siamo nello stato di stallo e dovunque c’è disperazione”.
            “Noi vogliamo – afferma – Francesco Tomasella – che l’amministrazione comunale in sintonia con il governo regionale crei opportunità di lavoro; dovrebbe intervenire tempestivamente l’assessorato al lavoro e dare forme di sviluppo ed inserimento”.
            Nel contesto del problema si è inserita il vice presidente regionale del movimento “Sicilia in Volo” la ragioniere Enza di Gloria la quale afferma: “Il problema dei giovani nel mondo del lavoro è grave e spesso tragico. Certo gli enti locali, come amministrazione comunale ed i partiti politici,  il problema devono affrontarlo in modo sistemistico; non bastano omaggi di solidarietà; ma bisogna mettere in moto la dinamica attiva. In paese hanno chiuso i corsi professionali dove vi erano dieci insegnanti e molti giovani occupati”.
            “Noi come amministrazione comunale – afferma il sindaco Antonio Calogero Bevilacqua – abbiamo avviato la pratica alla Regione per accreditarci come ente di formazione. Di conseguenza poi avviare i vari tirocini alle realtà giovanile cooptate nel mondo del lavoro, secondo agevolazioni regionali”.
 Giuseppe Carà