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sabato 21 novembre 2015

GESTIONE DIRETTA DELL'ACQUA DA PARTE DEL COMUNE


Gestione diretta dell’acqua da parte del comune
Il presidente del consiglio Rocco Miccichè 

Il Primo Cittadino

PIETRAPERZIA. Pietraperzia decide di tornare alla gestione pubblica dell’acqua. Il consiglio comunale, convocato d’urgenza dal presidente Rocco Miccichè nella giornata di mercoledì 18 novembre su richiesta del sindaco Antonio Bevilacqua, si è espresso all’unanimità a favore della gestione in forma pubblica, diretta ed associata del servizio idrico. La deliberazione, il cui testo è stato elaborato dalla Giunta municipale alcuni giorni prima, serve a cogliere l’opportunità offerta dalla norma transitoria della Legge regionale n. 19 dell’11 agosto 2015. In particolare, tale norma, fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle siciliano e concretamente redatta ed inserita per mano del deputato Matteo Mangiacavallo, permette a tutti i comuni siciliani che fanno parte di territori in cui il gestore privato non ha implementato integralmente il servizio di deliberare la gestione in forma diretta e pubblica del servizio idrico, in forma associata, attraverso la costituzione di sub-ambiti. Nel concreto, tutti i comuni della ex Provincia di Enna rientrano in tale previsione grazie al fatto che il comune di Barrafranca non ha mai provveduto a consegnare le reti al gestore privato Acquaenna e, così, molti di essi hanno preso la palla al balzo. La delibera di consiglio comunale, tuttavia, doveva essere assunta entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, termine che scade il 21 novembre 2015, motivo per cui il sindaco Bevilacqua ha richiesto la convocazione d’urgenza. Lo stesso primo cittadino, all’esito della votazione dichiara: “Oggi è una giorno molto importante per Pietraperzia, siamo estremamente soddisfatti che la delibera sia stata votata all’unanimità anche da parte dell’opposizione, dopo la loro astensione in commissione. Tuttavia, ci tengo a stoppare facili entusiasmi, sia perché la legge è stata impugnata dal Governo nazionale, sia perché con la delibera non si sottrae immediatamente la gestione ad Acquaenna, ma si pone la prima pietra di un cammino che, speriamo, ci conduca nel più breve tempo possibile, alla gestione pubblica dell’acqua, bene primario, fondamentale ed irrinunciabile”.
Giuseppe Carà