Gestione diretta dell’acqua
da parte del comune
Il presidente del consiglio Rocco Miccichè
Il Primo Cittadino
PIETRAPERZIA. Pietraperzia decide di tornare alla
gestione pubblica dell’acqua. Il consiglio comunale, convocato d’urgenza dal presidente
Rocco Miccichè nella giornata di mercoledì 18 novembre su richiesta del sindaco
Antonio Bevilacqua, si è espresso all’unanimità a favore della gestione in
forma pubblica, diretta ed associata del servizio idrico. La deliberazione, il
cui testo è stato elaborato dalla Giunta municipale alcuni giorni prima, serve
a cogliere l’opportunità offerta dalla norma transitoria della Legge regionale
n. 19 dell’11 agosto 2015. In particolare, tale norma, fortemente voluta dal
Movimento 5 Stelle siciliano e concretamente redatta ed inserita per mano del
deputato Matteo Mangiacavallo, permette a tutti i comuni siciliani che fanno
parte di territori in cui il gestore privato non ha implementato integralmente
il servizio di deliberare la gestione in forma diretta e pubblica del servizio
idrico, in forma associata, attraverso la costituzione di sub-ambiti. Nel
concreto, tutti i comuni della ex Provincia di Enna rientrano in tale
previsione grazie al fatto che il comune di Barrafranca non ha mai provveduto a
consegnare le reti al gestore privato Acquaenna e, così, molti di essi hanno
preso la palla al balzo. La delibera di consiglio comunale, tuttavia, doveva
essere assunta entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, termine che
scade il 21 novembre 2015, motivo per cui il sindaco Bevilacqua ha richiesto la
convocazione d’urgenza. Lo stesso primo cittadino, all’esito della votazione
dichiara: “Oggi è una giorno molto importante per Pietraperzia, siamo
estremamente soddisfatti che la delibera sia stata votata all’unanimità anche
da parte dell’opposizione, dopo la loro astensione in commissione. Tuttavia, ci
tengo a stoppare facili entusiasmi, sia perché la legge è stata impugnata dal
Governo nazionale, sia perché con la delibera non si sottrae immediatamente la
gestione ad Acquaenna, ma si pone la prima pietra di un cammino che, speriamo,
ci conduca nel più breve tempo possibile, alla gestione pubblica dell’acqua,
bene primario, fondamentale ed irrinunciabile”.
Giuseppe Carà