Richiesta urgente di
consiglio comunale dai cinque consiglieri di opposizione
IL CAPOGRUPPO ANTONIO VIOLA
PIETRAPERZIA. Richiesta urgente di consiglio
comunale sul problema dell’ordine pubblico. La richiesta è stata presentata
all’ufficio protocollo dal capogruppo Antonio Viola ed era firmata anche dagli
quattro consiglieri: Rosa Maria Giusa,
Silvia Romano, Calogero Di Gloria e Vincenzo Calì. L’oggetto della richiesta
recita: “Richiesta di convocazione del consiglio comunale con procedura
d’urgenza sulla grave situazione dell’ordine pubblico a Pietraperzia”.
Sulle
motivazioni della richiesta i consiglieri scrivono:
“I
sottoscritti consiglieri comunali di opposizione alla luce dei gravi fatti
delittuosi accaduti nell’ultima settimana nel nostro comune ritengono urgente
ed improcrastinabile la convocazione del consiglio comunale urgente e
straordinario”.
I
consiglieri richiedono di invitare le forze sociali operanti nella comunità
scrivendo: “Si prega di allargare la partecipazione alle forze dell’ordine
locali, alle forze politiche e alle organizzazioni sindacali oltre che alle
società civili”.
Infine
concludono: “Il tutto per un’analisi approfondita della problematica e per
l’’adozione di eventuali iniziative atte a contrastare tale fenomeno”.
Per
quanto riguarda il portone di Corso Italia in alluminio anodizzato si sono disintegrati
le cornici riempiti con i pannelli in
alluminio brillante. La settimana scorso nel Comando provinciale dei carabinieri di Enna,
presieduto dal tenente colonnello Paolo Puntel si è svolto un summit
tra gli amministratori locali ed i vertici delle forze dell’ordine, con ottimi
risultati; infatti si avrà il potenziamento della stazione dei carabinieri.
Il
presidente del consiglio Rocco Micciché dovrà convoca care il consiglio entra
trentra giorni, ma data la gravità del problema il consiglio sarà consumato
entro la settimana entrante.
Dopo
la consegna della richiesta del consiglio il dottor Antonio Viola ha dichiarato: “ La situazione
dell’ordine pubblico in paese è molto grave; quindi si richiede la
collaborazione dell’intera comunità.
Inoltre urge una sinergie tra le forze dell’ordine, il mondo politico,
le strutture del mondo cattolico e tutte le realtà sociali operanti nel
territorio”.
Giuseppe Carà