Piano
d’intervento rifiuti
IL SINDACO ANTONIO BEVILACQUA
PIETRAPERZIA. Lo scorso
martedì è stato definitivamente approvato dalla giunta comunale pentastellati
di Pietraperzia il piano d'intervento rifiuti con tutte le modifiche che permetteranno sia
di contenere i costi del servizio, sia di ottenere un servizio finalmente
efficiente.
“La
decisione più importante – afferma il primo cittadino Antonio Calogero
Bevilacqua - è rappresentata dal fatto che a gestire il
servizio sarà direttamente il Comune in parte utilizzando personale comunale,
in parte personale ATO. Altri comuni hanno deciso di affidare il servizio ad
una ditta privata. Questo affidamento sarebbe stato il più semplice da fare:
gara d'appalto e tutti i problemi sarebbero stati del privato; ma per i
cittadini sarebbe stata l'ennesima mazzata come accaduto con l'affidamento del
servizio idrico ad un privato che cerca solo di fare i propri interessi”.
“Altro
aspetto di fondamentale importanza – continua il sindaco Antonio Bevilacqua - sarà
la modalità di raccolta dei rifiuti: addio ai cassonetti e avvio di un servizio
che non sarà un porta a porta di "vecchia" generazione, ma che è
stato rivisto alla luce delle caratteristiche di Pietraperzia. Un lavoro
egregio è stato svolto dall'ingegnere. Salvatore Patti e dal geom. Giovanni Zarba.
Gli stessi tecnici dell'ATO - di solito molto critici nei confronti dei
colleghi comunali - hanno fatto i complimenti ai nostri dipendenti”.
Adesso la
palla passa alla Regione Siciliana che però sta vivendo dei giorni di
particolare confusione. Sembra, infatti, che da Roma siano arrivate pressione
per far cambiare la legge regionale e vietare ai comuni di gestire il servizio.
Se questo dovesse accadere sarebbe l'ennesima sconfitta della classe politica
siciliana. L’amministrazione comunale di Pietraperzia con coraggio ha fatto una
scelta che va contro corrente. Ha evitato che i cittadini fossero vessati di
orpelli esosi che ingrossare i privati. E’ certamente u na scelta epocale che
contro corrette.
Conclude il
sindaco: “Alea iacta est” (Il dado è tratto).
Giuseppe
Carà