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mercoledì 7 dicembre 2016

PRIMA PULITURA DELLE CADITOIE


Pulitura delle caditoie

IL SINDACO ANTONIO BEVILACQUA 

PIETERAPERZIA. Portata a termine la politura della caditoie. Dopo vent’anni che furono realizzate dall’amministrazione dell’avvocato Gino Palascino,  è la prima volta che si fa una  intervento globale e massiccio. Nei estive si è vissuta una brutta situazione per gli odori orribili che si sprigionavano. Nei momenti di pioggia si è avuto il travasamento delle acqua, perche non riuscivano a scorrere. Con questo intervento sono state pulite quasi tutte le caditoie del paese. L’appalto fu aggiudicato alla ditta Datoli Scurdi di Piazza Armerina. Per questi lavori il comune ha speso la somma di ventimila euro oltre l’IVA.
       “Uno degli obiettivi concreti promesso e realizzato dall'amministrazione comunale pentastellata di Pietraperzia  - dichiara il sindaco Antonio Bevilacqua -  è stato quello della pulizia delle caditoie del centro abitato. Un lavoro di ordinaria amministrazione,  ma che non veniva svolto da anni. Abbiamo seguito direttamente i lavori di pulizia e ci siamo resi conto del perché si sono verificati tutti gli allagamenti nelle case negli ultimi inverni: il 90% delle caditoie era completamente ostruito da fango che si era indurito diventando una specie di blocco unico che impediva il deflusso dell'acqua che, non trovando altri sbocchi, finiva per creare dei veri e propri torrenti per le strade".
“Curioso anche che all'interno di alcune caditoie – dichiara l’assessore ai lavori pubblici Michele Laplaca -  siano stati trovati degli alberi (acacie, alberi di fico e palme) che hanno avuto il tempo di crescere indisturbati. L'intervento ha permesso di liberare buona parte delle caditoie del paese. Ripulire anche le altre sarà uno dei prossimi obiettivi di quest'amministrazione. Nel prossimo bilancio inseriremo la somma per armonizzare la vivibilità del centro abitato. Altro intervento che abbiamo avviato è un intervento massiccio per la riparazione delle strade del centro abitato;perché li abbiamo trovato molto disastrate”.
Giuseppe Carà