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martedì 9 maggio 2017

SEICENTO FORESTALI A LAVORO IN PROVINCIA DI ENNA DA IERI 8 MAGGIO 2017


Seicento forestali a lavoro da ieri

 IL SINDACALISTA ENZO BONGIOVANNI

PIETRAPERZIA. Sono 33 gli operai forestali che ieri sono scesi a lavorare nel cantiere di Marcato Bianco. Questi appartengono alla fascia dei 151unisti; di cui un caposquadra,  26 lavoratori agricoli e tre motoseghisti. In tutti i tre distretti sono stati chiamati a lavoro 556 lavoratori 151unisti, così come comunica il responsabile della UIL pietrina Enzo Bongiovanni. Questi lavoratori appartengono ai tre distretti che compongono i comparti della provincia di Enna. Del distretto di Enna sono stati avviati 214 operai in undici cantieri di lavori; invece nel distretto di Nicosia sono stati avviati 166 lavoratori in dieci cantieri, mentre nel distretto di Piazza Armerina sono stati avviati 176 lavoratori in cinque cantieri.
       “Come problema resta aperto – dichiara Enzo Bongiovanni – in tutta la provincia il  compenso kilometrico e siamo in fase di concertazione regionale. Inoltre ancora c’è la fascia dei 78isti  che deve ricevere il compenso del mese di dicembre scorso e siamo in fase di agitazione. A Pietraperzia abbiamo sessantasei  78isti; purtroppo i ritardi nei pagamenti sono fisiologici. In provincia di Enna grazie alla nostra azione sindacale ed alla dirigenza della forestazione tutti gli operai delle fasce  hanno portato a termine le giornate previste per diritto consolidato”.
       “Infine – conclude Enzo Bongiovanni – siamo sempre in assetto di guerra per la soluzione globale per il problema dei forestali. Noi vogliamo la stabilizzazione in ruolo ed a tempo pieno per questi lavoratori. Siamo in fase elettorale: o questo governo regionale  uscente o il nuovo governo “deve” risolvere il problema dei forestali e della forestazione. Bisogna uscire dal provvisorio e dalle incertezze. E’inumano lo stato di precarietà in cui tengono tutte queste famiglie, che a volta devono comprare “la spesa” facendo credito. La dignità della persona è sacra e quindi urge un cammino di civiltà”.
Giuseppe Carà