PIETRAPERZIA
“Appunti e poesie”.
È l’ultima, opera, in ordine di tempo, dello scrittore Angelo Maddalena.
LO SCRITTORE ANGELO MADDALENA
PIETRAPERZIA Si tratta di un volume, “Autoproduzioni
Malanotte, 153 pagine. “In Ascolto” raccoglie 20 pezzi in prosa e 53 in
versi. Angelo esprime pensieri, emozioni e sentimenti con un linguaggio
molto partecipato e coinvolgente. “In Ascolto. Appunti e poesie” verrà
presentato domani pomeriggio 18 gennaio alle 18,30 al Circolo Pro Loco
di San Severino Lago Trasimeno (Perugia). Nell’opera viene espresso
chiaramente il concetto che Angelo Maddalena ha della morte intesa come
liberazione. Le sue poesie sono a tratti molto “vitali ed animate” come
“Fuoco e fiamma che divampa e avvampa” e in altre occasioni molto calme e
pacate, quasi di rassegnazione come “La mano di Dio ci accarezza
nell’orlo dell’abisso”. Angelo Maddalena, in quest’opera, affronta
numerosi aspetti del vivere quotidiano, e tratta e parla in maniera
molto chiara pure di sue esperienze vissute. È, a tratti, un racconto
autobiografico in cui Angelo mette a nudo tutta il suo modo di sentire e
pensare. Lui si definisce un “cattolico scettico” e un artista che
raccoglie il materiale per le sue produzioni in maniera “selvatica e
coltivata”. Nel volume vengono citati numerosi altri autori come Ivan
Illich, Alex Zanotelli, Emil Cioran ed altri. Le sue produzioni in versi
sono, talora, molto concise. A volte composte da due soli versi.
L’opera si conclude con “Postfazione” e “Un decalogo musicale” di
Calogero Vasapolli e con “Dialogo resistente tra Luca Privitera e Angelo
Maddalena”. Nel “Dialogo Resistente”, Angelo parla del suo percorso di
artista indipendente e autoprodotto e della sua formazione politica e
spirituale. Molto significativi alcuni passi dell’opera. Tra di essi
quello in cui l’autore scrive: “Non accetto di sentirmi troppo
efficiente né troppo utile, preferisco sentirmi deficiente e inutile ma
l’Ego non molla. Volevo diventare barbone o monaco, o vagabondo e
mendicante. Son diventato un adoratore del fallimento, dell’inutilità
per sentirmi più vicino a Dio, per sentire l’odore di Dio”. Ad
arricchire il volume, numerosi disegni, acquerelli e fotografie a colori
dell’autore. Il progetto grafico è di Ivan Catalano. Ci sono pure tre
fotografie di Karim Metref. Angelo Maddalena, della sua ultima fatica
letteraria dice: “Si tratta di un diario intimo e politico, poetico e
mistico. Un percorso di ritorni e di sfoghi lucidi. Un libro essenziale
per sentire l’insufficienza e la precarietà dell’esistere, per
raccontare la distanza e il distacco dal successo facile”. E conclude:
“È un inno alla sana e necessaria solitudine antica e atavica che è
fatta più di silenzio e di armonia cosmica e, forse, non è neanche
solitudine”.