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martedì 24 dicembre 2019

Calogero Di Gloria candidato al sindaco di .talento


 Calogero Di Gloria candidato a sindaco
PIETRAPERZIA. Amministrative 2020. Calogero Di Gloria candidato a sindaco.

PIETRAPERZIA. Si è tenuto nella serata del 21 dicembre un incontro, alla presenza di diversi simpatizzanti, all’interno del quale è stata annunciata la candidatura a sindaco di Calogero di Gloria alle prossime amministrative che si terranno nella primavera del 2020. A darne comunicazione Silvia Romano, consigliere comunale di opposizione insieme a Calogero Di Gloria che pubblicamente lo ha annunciato alla platea dei presenti. Il progetto politico che è stato presentato nasce come naturale prosecuzione del lavoro svolto in questi anni. Calogero Di Gloria, 37 anni, assistente capo di Polizia Penitenziaria, è sposato con Ezia Ristagno ed hanno un figlio in tenera età, Filippo. Silvia Romano afferma: “In questo gruppo ci sarà spazio per quanti hanno a cuore le sorti di Pietraperzia, ormai ridotta a ferito di guerra da risanare. La buona volontà e la disponibilità a spendersi per questo paese – ha continuato Silvia Romano – saranno le uniche caratteristiche che dovranno possedere i futuri candidati. Nessuna poltrona da spartire ma soltanto tanta responsabilità nel gestire un percorso che non sarà facile. Il candidato a sindaco Calogero Di Gloria afferma: “Sono estremamente emozionato nell’accettare questa candidatura e di sentire tutto il peso che questo incarico porta con sé”. “Non sarà facile – conclude Calogero Di Gloria – ma, con la collaborazione di tutti quanti crederanno in questo progetto, sono sicuro che si riuscirà a far ripartire e rivivere Pietraperzia” Diversi gli interventi nel corso dell’incontro volti a dare supporto al futuro candidato.

Giuseppe Carà

EN!C ARAG - Presentato il calendario 2020 e le attivià della Pro Loco. Foto


 Presentato il calendario 2020 e le attivià della Pro Loco
  PIETRAPERZIA.   Il Presidente della Pro Loco Pietraperzia dottore Salvatore Palascino, presenti soci ed amici, ha presentato il calendario che l’Associazione ha patrocinato per l’anno 2020 ed il programma operativo. In conformità allo spirito della Associazione Pro Loco, che ha nello statuto l’obiettivo della promozione delle peculiarità e dei pregi del nostro territorio, il tema sviluppato dal calendario è quello dell’acqua, bene prezioso di cui sono ricche le nostre contrade. Il calendario è opera dell’Architetto Armando Laurella che tiene a sottolineare che il suo lavoro è un atto d’amore verso il proprio paese e la propria storia, come spesso accade a quanti come lui vivono in luoghi diversi dal paese d’origine. Come recita il frontespizio, il calendario ha l’ambizione di ispirare, attraverso le sue raffigurazioni meraviglia e nostalgia. I soggetti scelti, abbeveratoio, fontane, ambienti umidi naturali, sono riproposti in modo idealizzato, ripuliti e ricollocati in una dimensione ed un’epoca immuni dalle offese del tempo e dall’incuria dell’uomo. Le 13 tavole – compresa quella del frontespizio – sono tutte a colori, e ritraggono altrettante fontane disseminate a Pietraperzia e nelle sue campagne. Questo quanto si legge nel frontespizio che ritrae la fontana “Vallone di Calò”: “L’acqua e l’operosità dell’uomo che sa sfruttarla creano prosperità e bellezza. Al nostro territorio non fecero difetto né la dovizia d’acqua né la virtù dell’uomo e ne porta i segni negli abbeveratoi, fontane, fontanili, ma anche sorgive naturali, fiumare, ambienti umidi, che, sparsi nelle nostre campagne, raccontano di una comunità laboriosa e rispettosa dell’ambiente”. I manufatti – si legge ancora nella prima pagina del calendario – sia di foggia modesta o di qualche pretesa architettonica, furono concepiti in armonia con il contesto ambientale e con le necessità del vivere e del lavoro. Furono luoghi di ristoro per gli animali e per gli uomini che andavano a riempire “bummuli e quartari” come ancora alcuni di noi ricordano”. “Sentire lo scroscio dell’acqua “ca nesci di lu cannulu, avvertirne la frescura, percepire i riflessi di luce, è pura gioia dei sensi anche per l’osservatore più distratto”. “La corruzione del tempo – si legge ancora nella presentazione – e l’incuria hanno lasciato il segno ma anche il più malconcio di questi luoghi o manufatti comunica ancora sensazioni antiche”. “Questo calendario vi condurrà lungo un percorso di suggestioni con l’ambizione di riempire gli occhi di meraviglia e i cuori di nostalgia”. “I soggetti scelti – conclude la presentazione – non sono proposti in modo fotografico per mostrarne la consistenza attuale, ma sono stati sottoposti ad una manipolazione estetica e idealizzata, ripuliti e riportati indietro nel tempo, nella dimensione mitica a cui ormai appartengono”.  Per le tredici tavole – realizzate in maniera magistrale e con dovizia di particolari – l’architetto Armando Laurella ha impiegato più di sei mesi.  Nelle dodici tavole, i nomi dei mesi sono scritti in italiano e in dialetto pirzisi. La prima immagine riproduce “Vallone di Calò”. Queste le altre opere riportate nei mesi che seguono: “La Brivatura di l’Arciri” (Innàru), “Li Minniti” (Frivàru), “Pozzo ai piedi del Castello (Màrzu), “Vigna Ranni” (Aprìli), “Ggiùrgiu a la Fastuchera” (Màju),”Lu Canali” (Ggiùgnu), “Vivi e vatinni” (Lùgliu), “Camitrici” (Agùstu), “La Bbiddina nel canneto di la Xiumara” (Sittìmmiru), “Lu Canalicchiu” (Ottùvru), “LArciri” (Nuvìmmiru), “La Gammarera” (Dicìmmiru).
Giuseppe Carà

martedì 19 novembre 2019

PIETRAPERZIA. Una solenne celebrazione eucaristica si è svolta nel tempio affollato all’inverosimile.


 PIETRAPERZIA. Una solenne celebrazione eucaristica si è svolta nel tempio affollato all’inverosimile. 
 La messa presieduta da monsignor Rosario Gisana, vescovo della diocesi di Piazza Armerina, e concelebrata dal clero di Pietraperzia oltre ai due salesiani don Aurelio Di Quattro e don Enzo Pisano. Quest’ultimo è di Pietraperzia ma presta la sua attività a Messina. In chiesa e in prima fila il sindaco Antonio Bevilacqua in fascia tricolore e i comandanti dei carabinieri di Pietraperzia e di Polizia Locale maresciallo Giuseppe Geraci e Maggiore Giovanna Di Gregorio.  A fare gli onori di casa suor Gisella Aliotta, direttrice dell’istituto di Pietraperzia. Tra i presenti anche l’ispettrice salesiana suor Maria Pisciotta e i progettisti del restauro della cappella, l’ingegnere Francesca Calì e l’architetto Giuseppe Paolino oltre all’impresario edile Filippo Messina che ha eseguito i lavori. Ad animare la celebrazione eucaristica il coro interparrocchiale. Suor Gisella Aliotta, ad apertura delle celebrazioni, ha detto: “È con grande emozione  e profonda gratitudine ritrovarci, dopo cinque anni, attorno a questo altare che oggi  risplende più di prima. Gesù riapre il suo tempio per accogliere i fanciulli, i giovani, le famiglie e quanti, seguendo il carisma di Don Bosco, sono aperti ad ideali di santità”. “Quella di oggi – ha continuato suor Gisella – è una festa di famiglia, ma, soprattutto, una festa del Signore; è Lui che ha piantato la sua tenda fra noi, è lui che da qui ci parla e presiede la comunità raccolta in preghiera”. “Vogliamo partecipare a questa Eucaristica – ha concluso suor Gisella Aliotta – col vivo desiderio di esprimere nella vita l’Amore di Dio Padre, la tenerezza della Vergine Ausiliatrice e dei nostri Santi, mentre, con il cuore riconoscente, imploriamo dal Cielo abbondanti benedizioni su tutti noi e su quanti hanno contribuito generosamente al restauro di questa chiesa”. Il vescovo all’omelia ha detto: “Viviamo intensamente questo momento così importante per le suore Figlie di Maria Ausiliatrice e per l’intera città. Che senso ha  – ha continuato il presule – spendere tanti soldi per restaurare il tempio se l’uomo e la donna non riescono a comporre una famiglia e se non testimoniano la presenza di Nostro Signore? La Chiesa non è solo uno spazio fisico ma tante persone che sentono la voce di Dio e stanno assieme a parlare del Signore. Tutti abbiamo, come humus, la chiamata del Signore. Questa chiamata fa percepire il senso della nostra vita”. Monsignor Rosario Gisana ha continuato: “Ricordiamoci di fare l’esperienza della Chiesa come spazio esistenziale. In questi spazio fisico condividiamo la presenza del Signore e il dono dello Spirito Santo”. Il vescovo della diocesi armerina ha concluso: “Lasciamo fluire l’acqua abbondante dello Spirito Santo che ci fa vivere una vita pacificata. Il tempio è ognuno di noi quando ci abbracciamo e onoriamo il Signore”. I lettori della preghiera dei fedeli: il sindaco Antonio Bevilacqua, suor Franca Schilirò, Pino Amico, Erica Di Natale, Pina Attanasio, Maria Imprescia.  All’offertorio il pane portato all’altare da suor Maria Pisciotta, il vino da suor Gisella Aliotta, l’acqua da Simone Falzone, i fiori da Selenia Inserra e la cesta da due ragazzi di colore della Comunità “Don Bosco 2000”. Suor Maria Pisciotta, al termine della messa, ha detto: “Io penso a Don Bosco che aveva sempre fiducia nella Provvidenza. Ringraziamo Dio che ci dà tante benedizioni oltre a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco”. Suor  Gisella Aliotta, nel suo discorso finale, ha ringraziato il vescovo, i sacerdoti, le autorità tra cui il sindaco, la giunta municipale oltre ai comandanti dei carabinieri e della Polizia Locale e l’ispettrice delle suore salesiane. Suor Gisella ha poi ringraziato “i benefattori che hanno permesso il restauro di questa chiesa e, in particolare, le sorelle Rosaria e Liboria Guarnaccia”. Suor Gisella ha poi ringraziato l’architetto Giuseppe Paolino  e l’ingegnere Francesca Calì “per avere curato e ideato il progetto di restauro della chiesa”. Ha ringraziato poi l’impresa di Filippo Messina che ha realizzato i lavori di consolidamento, Daniele che ha curato le pitture e Nicolò Speciale per i dipinti presenti nel soffitto oltre a Michele Vitale per avere realizzato i portoni. Un grazie è stato da lei rivolto anche alle cooperatrici e alle ex allieve e alle varie associazioni presenti. Suor Gisella ha ringraziato pure il coro che ha allietato la celebrazione eucaristica e “coloro che si sono prodigati nella riuscita di questa festa”.  Al termine della messa, l’ingegnere Francesca Calì e l’architetto Giuseppe Paolino hanno illustrato, con numerose slide, i lavori del prima e del dopo il restauro.

martedì 12 novembre 2019

PIETRAPERZIA. Infanzia “Ancelle Riparatrici”. Notevole maestria dai piccoli per la recita di San Martino


PIETRAPERZIA. Infanzia “Ancelle Riparatrici”. Notevole maestria dai piccoli per la recita di San Martino
 Festa di San Martino
  PIETRAPERZIA. Gli attori in erba hanno portato in scena “Festa dell’autunno  e San Martino”. Location è stata la sala teatro dell’istituto delle suore “Ancelle Riparatrici” – direttrice Suor Vittoria Spampinato – di via Principessa Delilella.  Questi i piccoli grandi attori: I Tommaso Viola (il presentatore), Tommaso Americo (il narratore), Salvatore Sollima (San Martino), Flavio Puzzo (il mendicante). A recitare le poesie: Salvatore Cutaia, Giovanni Trubia e Tommaso Viola. Alessia Cumbo, per l’ambientazione della raccolta dell’uva. I bambini che si sono esibiti in un balletto sono stati: Rita Vasapolli, Giovanni Trubia, Serena Danisi. A pigiare l’uva: Giuseppe Giusto e Federico Di Calogero. Hanno preso parte a tale recita pure: Michele Siciliano, Ginevra Augello, Luigi Milano, Kevin Ippolito, Giulia Dell’Aira, Elyson Romano, Merily Ferrigno, Gabriel Terranova, Giulio Di Gloria, Byan Amico, Edoardo Viola, Damiano Ferrigno. A guidare gli alunni sono stati gli insegnanti Antonella Spagnuolo (della scuola dell’infanzia) e Lucia Rindone (della sezione primavera). Rappresentanti dei genitori delle due sezioni sono Sara Napoli e Graziella Di Candia.  La recita è ambientata nel periodo di San Martino. Comincia con un canto dedicato a San Martino. Subito dopo vengono recitate alcune poesie sull’autunno, sulla vendemmia e l’intero spettacolo si conclude con la pigiatura dell’uva con le mani e con i piedi. Infine è stato distribuito il dolce tipico della festa di San Martino, ovvero la muffuletta. Ai bambini è stata data in dono una lanterna realizzata da loro stessi, che rappresenta la luce del miracolo di San Martino.

PIETRAPERZIA. Si costituisce a Pietraperzia un collettivo formato da cittadini che condividono uno stesso obiettivo: migliorare la qualità e le condizioni di vita a Pietraperzia.


PIETRAPERZIA. Si costituisce a Pietraperzia un collettivo formato da cittadini che condividono uno stesso obiettivo: migliorare la qualità e le condizioni di vita a Pietraperzia

 Castello Barresi
PIETRAPERZIA.  Per raggiungere l’obiettivo, il gruppo vuol raccogliere nuove “idee”, dialogando con i cittadini su diverse tematiche relative ai gravi e annosi problemi che oggi attanagliano la collettività. Il collettivo è formato da cittadini di varia estrazione politica e culturale che, appartenenti a diverse realtà della società e provenienti da esperienze civili e politiche diverse, hanno deciso di dare voce alle varie esigenze della popolazione, e tentare di creare le condizioni per una nuova coscienza politica in grado di individuare possibili soluzioni. Aperto a discutere con tutte le forze politiche e della società civile, il gruppo, liberamente associato, concorre alla formazione di un indirizzo politico, all’elaborazione di un programma condiviso, a coinvolgere le cittadine e i cittadini che amano il nostro paese, a sentirci realmente e fattivamente parte attiva della nostra comunità. L’elemento che accomuna il gruppo è il forte senso civico che ci ha spinto a mettere a disposizione della comunità pietrina le nostre professionalità, il nostro entusiasmo e tutto il tempo che necessiterà per realizzare ciò che ci prefiggiamo.
Tutto ciò nel rispetto e nella promozione del principio della massima trasparenza, con il rafforzamento dei requisiti di democraticità e con una forte dedizione e attaccamento al territorio per dare risposte tendenti verso un unico obiettivo: il bene, lo sviluppo e la crescita di Pietraperzia. Il collettivo ha individuato un gruppo operativo aperto costituito da Rosalba Ciulla, Lorenza Nicoletti, Franco Cigna, Rosario Ippolito, Giuseppe Monte e Angelo Vullo che hanno individuato quale portavoce l’ingegnere Salvatore Trubia.

lunedì 11 novembre 2019

PIETRAPERZIA. Anche il sindaco Antonio Bevilacqua alla manifestazione per sollecitare la riapertura della statale 640 Dir.


PIETRAPERZIA. Anche il sindaco Antonio Bevilacqua alla manifestazione per sollecitare la riapertura della statale 640 Dir.


PIETRAPERZIA. Il primo cittadino di Pietraperzia in fascia tricolore. Ad assicurare il servizio d’ordine carabinieri e polizia municipale. Il corteo, a cui hanno partecipato numerose persone venute anche da fuori Pietraperzia, ha preso il via da viale della Pace  e si è diretto verso la villa comunale Parco della Rimembranza di viale Marconi. É poi tornato indietro e si è concluso davanti allo svincolo della bretella. Tra i presenti anche Laura Corvo e Michele Laplaca, assessori della giunta del sindaco Antonio Bevilacqua.  Ad apertura del corteo, due cartelli con gli slogan della manifestazione. Il primo recitava “Fuori dai Palazzi Funzionari Fannulloni e Speculatori”. Nel secondo cartello era scritto: “Anas ogni giorno uccide i siciliani e la politica sta a guardare”. Intanto si sono registrate diverse dichiarazioni tra cui quella del sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua. Il sindaco Bevilacqua dichiara: “Siamo felici che i commercianti, come cittadini, abbiano deciso di organizzare questa manifestazione unitaria che va nel senso di fare ulteriori pressioni all’Anas affinché i lavori vengano fatti nel più breve tempo possibile e che Pietraperzia ritorni ad essere un crocevia importante di passaggio e di un grosso  itinerario e flusso sia turistico che commerciale sia di chi semplicemente va al lavoro”. “La direzione è quella data dalla manifestazione – continua il sindaco Bevilacqua – ed è  la stessa che noi abbiamo dato in questi mesi e in questo anno e che è quello di spingere Anas a fare in fretta, a non cercare scuse e a non metterci dietro problemi burocratici o altro”. E aggiunge: “Cosa che, purtroppo, nell’ultimo periodo, abbiamo visto. Questo ci ha dato particolare fastidio soprattutto dopo che Anas aveva indirizzato bene il tutte le iniziative. Le aveva indirizzate in modo da dare un immediato intervento sui terreni, sul viadotto e quant’altro. Cosa che, invece, non è avvenuta nell’ultimo periodo anche quando c’è stato l’ultimo incontro con il viceministro alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri. Questo ci ha dato particolare fastidio anche perché Anas è direttamente responsabile di quanto avvenuto”. Il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua aggiunge: “È dal 2013 che scriviamo ad Anas, nel 2014, nel 2015 e poi nel 2017 e nel 2018. A tali note ha risposto in primis il presidente di Anas che era a conoscenza del fatto che ci fosse un progetto da parte di Anas per il consolidamento del viadotto e che avrebbero fatto tutto quanto nelle loro facoltà per intervenire”. “Orientamento che poi hanno modificato – continua il sindaco Antonio Bevilacqua – nel 2018 quando Anas rispondeva che il viadotto era monitorato e che non c’era pericolo. Per fortuna non ci siamo fatti tranquillizzare da queste note di Anas che abbiamo tutte conservate e abbiamo continuato la nostra lotta interessando il Ministero dei Trasporti e, successivamente, il Ministro. Tutto questo è servito a far sì che Anas non trovasse alibi. In quest’ultimo periodo sta avvenendo il fatto di cercarsi degli alibi burocratici”. Il sindaco di Pietraperzia aggiunge: “Probabilmente ci saranno dei passaggi burocratici da affrontare ma questa vicenda deve essere affrontata come una emergenza inderogabile ed improrogabile da parte di Anas. Tutto quello che deve essere fatto – abbiamo anche il Ministero che ci supporta in questa vicenda – deve essere portato a termine nel senso di risolvere il prima possibile tutta questa vicenda. Purtroppo, ripeto, nell’ultimo periodo, Anas ci ha deluso sotto parecchi aspetti”. “Questa manifestazione, quindi, è importante perché mette in luce tutto quello che abbiamo detto finora e cioè quanto da noi detto nei vari tavoli tecnici; questa chiusura ha fiaccato e sta distruggendo un’intera comunità al di là del periodo di tempo che ci vuole per raggiungere gli altri centri ma ci ha escluso da un passaggio veicolare importante è testimonianza di ciò”. Il sindaco Antonio Bevilacqua conclude: “Tutto quanto abbiamo riferito ad Anas, oggi, in maniera spontanea e quanto più bello possibile sta avvenendo in questa manifestazione. Siamo felici che ciò avvenga  e crediamo che Pietraperzia in questo modo sappia reagire e ci possa ulteriormente essere utile per portare avanti questa battaglia che è una battaglia di tutti per la riapertura della strada statale 640 Dir”. L’assessore Michele Laplaca: “Sono contento che la cittadinanza si stia dimostrando unita  e compatta nel cercare di sollecitare l’Anas alla riapertura, nel più breve tempo possibile, della scorrimento veloce che collega Pietraperzia a Caltanissetta per riportare Pietraperzia nella centralità dei collegamenti e così alleviare i disagi che stanno vivendo non solo i cittadini ma anche tutte le attività economiche che risentono del mancato afflusso del traffico che attraversa Pietraperzia”. Il geometra Salvuccio Messina, ex responsabile settore viabilità area sud dell’ennese: “Ho saputo di questo movimento che si è creato a Pietraperzia sul problema della Ss 640 Dir e vengo in veste di cittadino pietrino perché Pietraperzia mi sta a cuore e quindi cerchiamo di valorizzarlo sempre di più visto che è l’ombelico della Sicilia. Pietraperzia è al centro della Sicilia e della Provincia di Enna”. “Penso, oggi di non vedere – continua Salvuccio Messina – nessun colore politico. Pietraperzia si deve mobilitare affinché si capisca quali sono i problemi per cui si sta perdendo tutto questo tempo. La manifestazione di oggi serve a capire dove sono le carte ferme e chi non si è assunte le responsabilità senza, con questo, volere additare chicchessia”. Salvuccio Messina aggiunge: “Sarebbe opportuno che venissero coinvolte le forze sindacali di Pietraperzia e coinvolgere anche i sindaci del comprensorio quali Barrafranca o Piazza Armerina”. “Perché si è perso tutto questo tempo?”, si chiede Salvuccio Messina. Questa arteria – conclude Salvuccio Messina – non viene usata solo dai pietrini ma ne usufruiscono tutti i paesi del circondario anche per avere uno sbocco anche economico. Pietraperzia sta morendo”. Paolo Di Marca, uno degli organizzatori: “La burocrazia ci sta uccidendo. L’interruzione delle bretella Pietraperzia Caltanissetta ha comportato un grave danno alle famiglie, ai lavoratori, agli studenti, ai commercianti, alle imprese del centro Sicilia sia della provincia di Enna che della provincia di Caltanissetta”. “Siamo stanchi di parole vuote – continua Paolo Di Marca – e di aspettare che la burocrazia e la politica risolvano i nostri problemi. Chiediamo ai governi regionale e nazionale e a tutti i deputati delle province di Enna e di Caltanissetta di risolvere immediatamente il problema”. “Le nostre famiglie – continua Paolo Di Marca – stanno morendo e non riusciamo più ad arrivare a fine mese. Il centro Sicilia è abbandonato a se stesso e nessuno fa niente per risolvere i nostri problemi. Che il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore Marco Falcone ci ricevano immediatamente ed aprano un tavolo tecnico nel quale si parli dei nostri problemi”. “Vengano invitati i prefetti di Enna e di Caltanissetta – conclude Paolo Di Marca – e tutti i sindaci di tutti i Comuni del centro Sicilia, l’assessore regionale Marco Falcone e i rappresentanti del governo nazionale tra cui il viceministro Cancelleri perché risolvano immediatamente il problema con un piano chiaro, preciso, puntuale, tempestivo, che risolva definitivamente il problema che la Sicilia centrale intera ha.