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mercoledì 25 novembre 2015

GLI OPERAI DEL REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO RIVENDICANO CINQUE MENSILITA'

Incontro tra amministratori ed operai del RMI (Reddito Minimo d’Inserimento)

 ASSEMBLEA DEGLI OPERAI

PIETRAOERZIA.  Ieri mattina al palazzo di città c’è stato un incontro tra gli amministratori ed i 20 operai del RMI  (Reddito Minimo D’Inserimento). I lavorato non vengono pagati da cinque mesi perché ancora la Regione non ha accreditato la somma spettante. Il comune già ha fatto tutti gli adempimenti previsti relative alle somme percepite nei mesi precedenti. La ragioneria deputata a spedire la pratica deve avere ogni volta  l’attesta della banca in cui si evince che gli operai hanno percepito la somma. Ogni volta si perde tempo prezioso per le forme burocrati farraginose. La Uil tramite il delegato di categoria Calogero Falcone  ha chiesto di fare gli accreditamenti direttamente al comune senza passare dalla banche. Un espediente in passato è stato che il comune ha anticipato le somme dovute.
       “In questo momento – dichiara il capogruppo di maggioranza l’avv. Filippo Bevilacqua -  le casse comunali sono a corto di liquidità quindi siamo impossibilitati a fare anticipazione. L’amministrazione non solo ha fatto tutti gli adempimenti ma ha fatto sollecitazioni; parecchie volta siamo stati in assessorato per sboccare la pratica.
       I venti lavoratori che devono ricevere la somma del comune di Pietraperzia sono: Filippina Stella, Rosaria Mancuso, Loredana Di Natale, Giuseppe Di Lavore, Vincenzo Di Lavore, Calogero Salamone, Salvatore Ippolito,  Nunzia Incaudo, Silvana Spampinato, Filippa Spampinato, Giuseppe Di Lorenzo, Giuseppe Russo, Rosa Cutaia, Antonino Montedoro, Margherita Alfieri, Santo Calandra, Vincenzo Aiello,  Vincenzo Spampinato, Giovanni Battista Margani e Giuseppe Vitale”.
       La situazione nelle famiglie è tragica perché non riescono ad avere crediti nei negozi di genere  alimentare. Quello del RMI è un problema che va risolta in maniera più dinamica.
Giuseppe Carà


ELETTO IL CONSIGLIO D'ISTITUTO



Eletto il consiglio di istituto

IL PRESIDE ARCANGELO AMOROSO 

PIETRAPERZIA. E’ stato eletto il Consiglio d’Istituto all’istituto Vincenzo Guarnaccia. Si è votato domenica e lunedì; le elezioni sono stata indette dal preside Angelo Amoroso. I membri eletti sono 19: otto appartengono alla componente genitori, otto alla componente insegnanti, due al personale ATA ed il dirige pro tempore membro di diritto. Il preside ha fissato la prima riunione per giorno trenta:
       Per la componete degli insegnanti sono stati eletti: Salvatore Marotta (con 20 preferenze), Maria Giovanna Di Romana (16), Salvatore Mastrosimone (14), Salvatore Antonio Marotta (13), Laura Castiglione (10), Rosa Miccichè (10), Angela Morello (9) e Pietro Spampinato (7). Tra i membri non eletti della lista abbiamo:  Paola Buscemi e  Liboria Caterina Guarnaccia (sei voti ciascuna); mentre Lucia Milazzo e Filippina Panevino che hanno riportato 5 voti di preferenza ciascuna. Per il personale ATA sono stai eletti: Claudio Curione (7 preferenze) e Vittorio La Paglia (4 preferenze); è rimasto fuori Rosario Calì che ha preso una sola preferenza. Nella lista dei candidati genitori sono stati eletti: Tiziana Barrile (con 77 preferenze), Carlo Falzone (74), Giuseppe Romano (35), Laura Romano (28), Fabiola Giuseppa Antonella Messina (25), Rosa Claudia Ciulla (20),  Calogero Bonaffini (18),  Mariangela Tortorici, anche lei con 18 preferenze.  Sono rimasti non eletti: Maria Elisa Capizzi (15 preferenze), Fabiola Maria Concetta Antonia Messina (9), Patrizia Viola (5), Giuseppe Vitale ((3) e Anna Maria Geraci (una sola preferenza). Gli eletti saranno proclamati dopo cinque giorni dall’elezione per dare spazio a ricorsi oppure a contestazioni. I votanti sono stati: per i docenti 69 su 88 aventi diritto. Per la componente dei genitori hanno votato 192 elettori su mille 110 aventi diritto. Nel personale ATA hanno votato in 12 su 19. La commissione elettorale è stata formata da Laura Monaco, Concetta Maria Mendola e Concetta Siciliano. Si è avuto un'unica seggio attivo al plesso Vincenzo Guarnaccia. Le votazioni si sono svolte domenica 22 novembre dalle otto alle dodici e lunedì 23 dalle otto alle 13,30. Il seggio è stato formato da Maria Pia Tardanico (presidente), Salvatore Flammà e Filippo Montedoro componenti.
Giuseppe Carà

PRO SEMINARIO A PIETRAPERZIA



Giornata del Seminario

 MONS. VINCENZO CULTRARO
 
PIETRAPERZIA. Ieri in alcuni paesi della diocesi si è celebrato la giornata “ Pro Seminario”; I centri coinvolti sono: Pietraperzia, Barrafranca  e Butera. La finalità diocesana indetta dal vescovo mons. Rosario Gisana è quella di far conoscere “La Chiamata  al Sacerdozio”, la dimensione formativa nei seminari e le relative difficoltà economiche.
A Pietraperzia hanno dato la presenza alcuni seminaristi che frequentano la facoltà teologica del seminario San Giovanni Evangelista di Palermo.  
       Nella chiesa San Nicolò nella messa delle 9,30 ha dato la testimonianza del suo cammino al Sacerdozio il teologo Salvatore Crapanzano. Nella sua riflessione ha presentato la sua chiamata al sacerdozio. Una testimonianza qualificata ed edificante che ha fatto conoscere come si svolge la formazione pastorale. Pietraperzia per gli studi al sacerdozio ha due  seminaristi: Giuseppe Mellino e Maurizio Ramin. Nei giorni scorsi nella chiesa madre Giuseppe Mellino ha avuto conferito il ministero di Lettore. Giuseppe lasciati gli studi universitari appena iniziati ed entrò in seminario dopo avere frequentato dei corsi di discernimento.  Ha avuto il sostegno dei suoi genitori, Biagio e sua madre Maria Mezzatesta, sua sorella Valentina è fidanzato, ma è  un sostegno forte al giovane teologo. A scaglioni diversi la Pro Seminario viene celebrata in tutti i dodici paesi della diocesi: Piazza Armerina, Enna, Villarosa, Villapriolo, Valguarnera, Barrafranca, Pietraperzia, tutti paese in provincia di Enna. Gela, Niscemi, Mazzarino, Riesi e Butera in provincia di Caltanissetta.
       Il vescovo della diocesi è sua eccellenza monsignor Michele Gisana. I superiori del seminario sono: don Vincenzo Cultraro rettore, don Luca Crapanzano vice rettore, don Angelo Passero direttore spirituale, don Benedetto Mallia  economo. I seminaristi teologi sono dodici: Rocchelio Giuliano  di Butera, Luigi Bocchieri di Gela, Daniele Centorbi di Niscemi, Giuseppe Mellino di Pietraperzia, Samuel La Delfa di Valguarnera, Christian Quattrocchi di Barrafranca, Salvatore Crapanzano di Valguarnera, Maurizia Ramin di Pietraperzia, Gianfranco Pagano Butera, Francesco Spinello di Gela, Ivan Di Fede di Gela, Enrico Lentini di Piazza Armerina.   
        I teologi studiano nella pontificia facoltà “San Giovanni Evangelista” di Palermo e risiedono a Palermo con la presenza dei superiori, preti qualificati della diocesi piazzese.
       Una grande scuole è quella di “Discernimento Vocazionale” con incontri periodici che si tengono nel seminario estivo di  montagna Gebbia - Piazza Armerina.
       Prima dell’ordinazione sacerdotale i seminaristi fanno un anno di esperienza pastorale nella parrocchia della diocesi.  Attualmente la diocesi conta 101 sacerdoti che si riuniscono una volta al mese per una maturazione di vita spirituale e pastorale. Come di consueto i seminaristi nelle parrocchie vengono accolti con grande giubilo.
Giuseppe Carà

domenica 22 novembre 2015

EMERGENZE SULLA RACCOLTA DEI RIFIUTI



Problemi nella raccolta dei rifiuti
 
 SCORCIO DI PANORAMA

IL PRIMO CITTADINO

 PIETRAPERZIA. Vi sono stati problemi nella raccolta dei rifiuti che hanno visto il sindaco Antonio Bevilacqua al seguito degli operatori ecologici e che anche lui si è mimetizzato da operatore ecologico. In due documenti pubblici il primo cittadino chiarisce il tempestivo intervento.  Il sindaco ha mandato una epistola al collegio di liquidazione della società “EnnaEuno” e per conoscenza al commissario straordinario SRR.
Nei documenti scrive Bevilacqua: “Il sottoscritto ed un assessore sono dovuti intervenire nella fase della raccolta dei rifiuti per evitare che i cassonetti rimanessero traboccanti di rifiuti e che si creasse un problema di carattere igienico sanitario in tutto il centro abitato. Il problema, in verità, si trascinava dietro da sabato, giorno della settimana in cui mancano regolarmente dal servizio almeno due operatori (quelli a 21 ore settimanali) e che costringe a fare salti mortali nella successiva giornata lavorativa del lunedì”.
A complicare la situazione ci si sono messi poi gli operai del cantiere, quattro dei quali sono caduti  malati ad inizio settimana (soltanto uno è guarito nella giornata di mercoledì 17), a ciò aggiungendosi che ad altri due operatori erano già stati concessi dei giorni di ferie. Risultato: Sabato due operatori in meno ed un mezzo fermo; lunedì sei operatori in meno e due mezzi fermi; martedì sei operatori in meno e due mezzi fermi; mercoledì cinque operatori in meno e due mezzi fermi.
“In tale periodo - conclude Bevilacqua -  non sono stati presi i necessari provvedimenti per fornire personale esterno al cantiere, e, probabilmente, non ci sono state verifiche opportune sulla situazione, tale da permettere il rientro in servizio di quelli “meno gravi”.
“Oltre al problema del personale, conclude il sindaco -  questa esperienza ha posto il sottoscritto dinnanzi ad un’altra serie di problematiche croniche che gli operatori ecologici incontrano giornalmente durante lo svolgimento del servizio. In particolare si segnala: 1) che almeno la metà di cassonetti sono seriamente danneggiati e circa una ventina sono ormai totalmente inutilizzabili; 2) che diversi mezzi necessitano di una seria manutenzione. In particolare entrambi i mitsubishi si spengono continuamente in salita; il tre assi  messo temporaneamente a disposizione del cantiere da circa otto mesi, nell’attesa della riparazione del mezzo di cantiere che presenta solo un problema ad una scheda elettronica da ordinare  si guasta continuamente; concludendo con il porter che presenta diversi problemi 3) presenza presso l’autoparco di un mezzo fermo assegnato al cantiere di Pietraperzia che andrebbe prontamente sostituito per garantire la partenza del servizio di raccolta differenziata”.
Giuseppe Carà

sabato 21 novembre 2015

GESTIONE DIRETTA DELL'ACQUA DA PARTE DEL COMUNE


Gestione diretta dell’acqua da parte del comune
Il presidente del consiglio Rocco Miccichè 

Il Primo Cittadino

PIETRAPERZIA. Pietraperzia decide di tornare alla gestione pubblica dell’acqua. Il consiglio comunale, convocato d’urgenza dal presidente Rocco Miccichè nella giornata di mercoledì 18 novembre su richiesta del sindaco Antonio Bevilacqua, si è espresso all’unanimità a favore della gestione in forma pubblica, diretta ed associata del servizio idrico. La deliberazione, il cui testo è stato elaborato dalla Giunta municipale alcuni giorni prima, serve a cogliere l’opportunità offerta dalla norma transitoria della Legge regionale n. 19 dell’11 agosto 2015. In particolare, tale norma, fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle siciliano e concretamente redatta ed inserita per mano del deputato Matteo Mangiacavallo, permette a tutti i comuni siciliani che fanno parte di territori in cui il gestore privato non ha implementato integralmente il servizio di deliberare la gestione in forma diretta e pubblica del servizio idrico, in forma associata, attraverso la costituzione di sub-ambiti. Nel concreto, tutti i comuni della ex Provincia di Enna rientrano in tale previsione grazie al fatto che il comune di Barrafranca non ha mai provveduto a consegnare le reti al gestore privato Acquaenna e, così, molti di essi hanno preso la palla al balzo. La delibera di consiglio comunale, tuttavia, doveva essere assunta entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, termine che scade il 21 novembre 2015, motivo per cui il sindaco Bevilacqua ha richiesto la convocazione d’urgenza. Lo stesso primo cittadino, all’esito della votazione dichiara: “Oggi è una giorno molto importante per Pietraperzia, siamo estremamente soddisfatti che la delibera sia stata votata all’unanimità anche da parte dell’opposizione, dopo la loro astensione in commissione. Tuttavia, ci tengo a stoppare facili entusiasmi, sia perché la legge è stata impugnata dal Governo nazionale, sia perché con la delibera non si sottrae immediatamente la gestione ad Acquaenna, ma si pone la prima pietra di un cammino che, speriamo, ci conduca nel più breve tempo possibile, alla gestione pubblica dell’acqua, bene primario, fondamentale ed irrinunciabile”.
Giuseppe Carà