Visualizzazioni totali

venerdì 23 agosto 2019

Chi rinnega Maria non è figlio di Dio


 
Chi rinnega Maria non è figlio di Dio

È impossibile salvarsi e perfezionarsi senza il valido aiuto di Maria; è illusione mortale il presumere di onorare Gesù senza onorare Maria. Questa è la via provvidenziale tracciata da Dio, e questa dobbiamo seguire per giungere felicemente alla patria eterna. È una via soavissima che ci fa trovare la Madre in mezzo alle angustie del nostro pellegrinaggio, è una via facile che per Maria ci fa trovare la misericordia fatta quasi latte dolcissimo che ci nutre, è una via sicura, poiché ci affida alla più potente creatura. Chi rinnega Maria non è figlio di Dio, poiché se il Verbo Umanato l'ha voluta per Madre, le membra del suo Corpo mistico debbono averla per loro Madre; è assurdo che il Capo sia generato da Maria e che le membra non la riconoscano come loro Madre. Dunque bisogna curvare la fronte ai piedi di Maria e riconoscerla per Mamma nostra, affidandoci a Lei come figlioli. Senza questa benedetta e gloriosissima donna, la nostra vita non è che un assedio diabolico, la nostra anima è come una città assetata, priva di risorse, già capitolata innanzi al nemico, già preda dell'inferno. Chi non ama Maria porta sul suo volto le stimmate dell'infedeltà, è tenebroso, è torvo, è selvaggio nella sua presunta vita spirituale, perché manca di sorriso materno. Guardate i poveri protestanti: hanno dipinto sul volto il loro smarrimento, hanno nella vita il vuoto, sono aridi ed agghiacciati come i loro templi, sono cenciosi nella loro virtù, portano i brandelli della veste della Redenzione, hanno gli occhi cisposi, sono tormentati da fastidiosi insetti, presumono lavarsi da loro stessi ed hanno il volto più sporco di prima; sono affamati, errano per le strade, non hanno una guida, sono insidiati, sono percossi, sono feriti... sono figlioli senza la madre!
(Padre Dolindo – Servo di Dio)

domenica 18 agosto 2019

Titolata strada per il Santuario


Titolata strada per il Santuario


 
PIETRAPERZIA. Intitolazione di strada che conduce al santuario della Madonna della Cava : “Via Madonna della Cava”. Lo ha deliberato la giunta municipale del sindaco Antonio Bevilacqua. la delibera approvata alla presenza degli assessori Laura Corvo e Chiara Stuppia oltre che del vicesegretario del Comune Giovanna Di Gregorio. Ora il provvedimento di Giunta municipale verrà inviato al Prefetto di Enna Giuseppa Scaduto per la ratifica. La strada che porta al santuario parte dal bivio Fondachello ed è lunga circa tre chilometri. È  densamente abitata sia in estate che in inverno. Spesso viene percorsa anche da persone che fanno il viaggio alla Madonna della Cava a piedi in segno di promessa e devozione. l’intitolazione della strada su proposta del responsabile Affari Generali,Polizia Municipale, Demografici del Comune Giovanna Di Gregorio. “Considerato – si legge nella delibera di giunta municipale – che la Madonna della Cava è Patrona del Comune di Pietraperzia; Considerato che nel caso in specie sussistono i requisiti previsti dalle norme; propone di deliberare Di fare propria la sovraesposta narrativa e, per l’effetto, stabilire: 1) di intitolare la strada comunale che conduce dal bivio Fondachello al Santuario Madonna della Cava come individuata nella planimetria allegata sub 1,che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto, Madonna della Cava così come segue: “ Via Madonna Della Cava”. “La presente deliberazione diverrà efficace ad avvenuta acquisizione del provvedimento di approvazione da parte del Prefetto di Enna. Il provvedimento in questione non comporta impegno di spesa. In servizio anagrafe viene incaricato “per gli adempimenti anagrafici dei soggetti ivi abitanti ed il settore tecnico per gli adempimenti di competenza ( numerazione,apposizione di targhe indicative della via)”.
Giuseppe Carà

Tendere a Dio glorificandolo


Tendere a Dio glorificandolo


Ecco dunque in Maria il modello della nostra preparazione e della nostra corrispondenza ai doni dello Spirito Santo: tendere a Dio glorificandolo, glorificarlo conoscendolo, conoscerlo nella luce della sua parola, umiliarsi innanzi alla sua grandezza, riconoscere la nostra impotenza, implorare il suo aiuto, accogliere i lumi che ci dà per mezzo di quelli che lo rappresentano, andare a Lui attraverso le opere di pietà, nella Chiesa e per la Chiesa, fortificarci dei suoi Sacramenti, ricchezza della nostra povertà e cibo nella fame che abbiamo di Lui, vivere lontani dal mondo, nel canto della sua gloria nell’esultanza del suo amore, nel gaudio della sua azione redentrici e rinnovatrice.
(Padre Dolindo – Servo di Dio)

Intitolato al sacerdote Alfonso Vinci l’ambulatorio cardiologico del poliambulatorio di via Carmine,1.


 Intitolato al sacerdote Alfonso Vinci l’ambulatorio cardiologico di via Carmine,1.
 Poliambulatorio ad Alfonso Vinci
PIETRAPERZIA. Alla cerimonia, al secondo piano dell’edificio di Via Carmine, 1, presenti i dottori Francesco Iudica, Piero Nocilla ed Emanuele Cassarà, rispettivamente direttore generate Asp 4 di Enna, direttore distretto sociosanitario 24 di Piazza Armerina e direttore sanitario ospedale Umberto I di Enna. Presenti anche il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua, l’assessore Laura Corvo di Pietraperzia, le sorelle del sacerdote Alfonso Vinci, Nella  e Maria Vinci oltre a don Giovanni Bongiovanni, parroco di Santa Maria di Gesù. L’intitolazione dell’ambulatorio a Don Alfonso Vinci quale segno di riconoscenza e gratitudine per avere egli donato, al poliambulatorio di Pietraperzia, un ecocardiografo. A fare gli onori di casa la dottoressa Sara Colletto, direttore del poliambulatorio di Pietraperzia. Don Alfonso Vinci, nato a Pietraperzia il 29 settembre 1930 e morto a Piazza Armerina il 14 luglio 2014, ha svolto il suo ministero sacerdotale per tanti anni a Piazza Armerina. Francesco Iudica ha elogiato “la  notevole generosità dell’uomo e del sacerdote di Dio che, in vita e nella morte, ha servito la comunità”. “ Il suo gesto e quello della sua famiglia sia da monito e da esempio – ha continuato Francesco Iudica – e, per noi, un impegno a servire il territorio”. Il dottore Piero Nocilla: “Questo è un momento prezioso da ricordare. Questo apparecchio penso che possa essere di Pietraperzia e non solo. “Ci attiveremo da subito – ha concluso Piero Nocilla – per potenziare l’ambulatorio di cardiologia e l’apparecchio comincerà ad essere utilizzato in tempi brevi”. Il sindaco Antonio Bevilacqua ha detto: “Con questo apparecchio potremo avere un servizio a portata di mano  che arricchisca il servizio stesso a favore della collettività”. “Iniziamo a conoscere padre Vinci – ha concluso il sindaco Bevilacqua – e ringraziamolo per il prezioso dono che ha voluto fare alla collettività. Questo è un momento di gioia che condivide con noi per un futuro migliore e più radioso”. Le sorelle Nella e Maria Vinci hanno ricordato il loro fratello a la sua opera protesa a favore degli umili, dei bisognosi e dei poveri. Al termine dei discorsi di rito, scoperta la targa ricordo attaccata alla parete dell’ambulatorio di cardiologia e la benedizione da parte di don Giovanni Bongiovanni. Questa la scritta che campeggia in tale targa e accanto allo stemma dell’Asp 4 di Enna: “Memore del valore dell’uomo e del sacerdote di Dio Canonico Parroco Alfonso Vinci. Spontaneo, lineare, fattivo, nella concretezza della vita distinta sempre come servizio e dono agli altri in delicati ruoli e incarichi diocesani e locali, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna lo ricorda per la sua generosa, concreta attenzione per chi è sofferente, segno di emulazione del vivere sociale e cristiano. In questo ambulatorio risuona l’eco della sua voce, il suo motto, la sua vita: Fatti e non parole”. Al termine della cerimonia, a Nella e Maria Vinci, sorelle di don Alfonso, consegnata, dall’Asp 4 di Enna, una targa con la seguente scritta: “Ambulatorio sacerdote Alfonso Vinci.   Una vita per gli altri. esempio di generosità ed abnegazione”.

giovedì 15 agosto 2019

Ognuno cerca la propria gloria


 Ognuno cerca la propria gloria



L'uomo, esaltato da un gesto che gli appare forte e grande, concepisce tanta stima di sé stesso dà credersi necessario; nasce allora in lui uno spirito di fanfaronismo, per così dire, che gli fa disprezzare gli altri e gli fa vedere ingrandito quello che ha compiuto, esaltandosi fino al parossismo.

Quante anime credono di aver fatto delle grandi azioni per il più piccolo atto di virtù stentatamente esercitata! Quante anime si lasciano vincere stupidamente dall'orgoglio e stimano sé stesse, quando avrebbero solo ragione di umiliarsi!
Quante volte nelle battaglie del bene sorgono le contese tra quelli che le combattono, giacché ognuno cerca la propria gloria. Ma che monta l'affermazione di noi stessi se l'unica cosa importante è la gloria di Dio ed il bene delle anime? Purché Dio trionfi, che importa a noi se Egli si serve di noi o di altri? È più bello umiliarsi sinceramente nel profondo dell'anima ed il mostrarsi contenti di tutto quello che fanno gli altri per la gloria di Dio. Considerando la nostra miseria, noi possiamo veramente dire che un grappolo dei nostri fratelli vale assai più di tutta la nostra vigna; è in questa umiltà che si mantiene la pace, si tolgono di mezzo le stupide emulazioni, si vince ogni animosità.
(Padre Dolindo – Servo di Dio)