PIETRAPERZIA. Anche il sindaco Antonio Bevilacqua alla manifestazione per sollecitare la riapertura della statale 640 Dir.
PIETRAPERZIA. Il primo cittadino di Pietraperzia in
fascia tricolore. Ad assicurare il servizio d’ordine carabinieri e
polizia municipale. Il corteo, a cui hanno partecipato numerose persone
venute anche da fuori Pietraperzia, ha preso il via da viale della Pace
e si è diretto verso la villa comunale Parco della Rimembranza di viale
Marconi. É poi tornato indietro e si è concluso davanti allo svincolo
della bretella. Tra i presenti anche Laura Corvo e Michele Laplaca,
assessori della giunta del sindaco Antonio Bevilacqua. Ad apertura del
corteo, due cartelli con gli slogan della manifestazione. Il primo
recitava “Fuori dai Palazzi Funzionari Fannulloni e Speculatori”. Nel
secondo cartello era scritto: “Anas ogni giorno uccide i siciliani e la
politica sta a guardare”. Intanto si sono registrate diverse
dichiarazioni tra cui quella del sindaco di Pietraperzia Antonio
Bevilacqua. Il sindaco Bevilacqua dichiara: “Siamo felici che i
commercianti, come cittadini, abbiano deciso di organizzare questa
manifestazione unitaria che va nel senso di fare ulteriori pressioni
all’Anas affinché i lavori vengano fatti nel più breve tempo possibile e
che Pietraperzia ritorni ad essere un crocevia importante di passaggio e
di un grosso itinerario e flusso sia turistico che commerciale sia di
chi semplicemente va al lavoro”. “La direzione è quella data dalla
manifestazione – continua il sindaco Bevilacqua – ed è la stessa che
noi abbiamo dato in questi mesi e in questo anno e che è quello di
spingere Anas a fare in fretta, a non cercare scuse e a non metterci
dietro problemi burocratici o altro”. E aggiunge: “Cosa che, purtroppo,
nell’ultimo periodo, abbiamo visto. Questo ci ha dato particolare
fastidio soprattutto dopo che Anas aveva indirizzato bene il tutte le
iniziative. Le aveva indirizzate in modo da dare un immediato intervento
sui terreni, sul viadotto e quant’altro. Cosa che, invece, non è
avvenuta nell’ultimo periodo anche quando c’è stato l’ultimo incontro
con il viceministro alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri. Questo ci
ha dato particolare fastidio anche perché Anas è direttamente
responsabile di quanto avvenuto”. Il sindaco di Pietraperzia Antonio
Bevilacqua aggiunge: “È dal 2013 che scriviamo ad Anas, nel 2014, nel
2015 e poi nel 2017 e nel 2018. A tali note ha risposto in primis il
presidente di Anas che era a conoscenza del fatto che ci fosse un
progetto da parte di Anas per il consolidamento del viadotto e che
avrebbero fatto tutto quanto nelle loro facoltà per intervenire”.
“Orientamento che poi hanno modificato – continua il sindaco Antonio
Bevilacqua – nel 2018 quando Anas rispondeva che il viadotto era
monitorato e che non c’era pericolo. Per fortuna non ci siamo fatti
tranquillizzare da queste note di Anas che abbiamo tutte conservate e
abbiamo continuato la nostra lotta interessando il Ministero dei
Trasporti e, successivamente, il Ministro. Tutto questo è servito a far
sì che Anas non trovasse alibi. In quest’ultimo periodo sta avvenendo il
fatto di cercarsi degli alibi burocratici”. Il sindaco di Pietraperzia
aggiunge: “Probabilmente ci saranno dei passaggi burocratici da
affrontare ma questa vicenda deve essere affrontata come una emergenza
inderogabile ed improrogabile da parte di Anas. Tutto quello che deve
essere fatto – abbiamo anche il Ministero che ci supporta in questa
vicenda – deve essere portato a termine nel senso di risolvere il prima
possibile tutta questa vicenda. Purtroppo, ripeto, nell’ultimo periodo,
Anas ci ha deluso sotto parecchi aspetti”. “Questa manifestazione,
quindi, è importante perché mette in luce tutto quello che abbiamo detto
finora e cioè quanto da noi detto nei vari tavoli tecnici; questa
chiusura ha fiaccato e sta distruggendo un’intera comunità al di là del
periodo di tempo che ci vuole per raggiungere gli altri centri ma ci ha
escluso da un passaggio veicolare importante è testimonianza di ciò”. Il
sindaco Antonio Bevilacqua conclude: “Tutto quanto abbiamo riferito ad
Anas, oggi, in maniera spontanea e quanto più bello possibile sta
avvenendo in questa manifestazione. Siamo felici che ciò avvenga e
crediamo che Pietraperzia in questo modo sappia reagire e ci possa
ulteriormente essere utile per portare avanti questa battaglia che è una
battaglia di tutti per la riapertura della strada statale 640 Dir”.
L’assessore Michele Laplaca: “Sono contento che la cittadinanza si stia
dimostrando unita e compatta nel cercare di sollecitare l’Anas alla
riapertura, nel più breve tempo possibile, della scorrimento veloce che
collega Pietraperzia a Caltanissetta per riportare Pietraperzia nella
centralità dei collegamenti e così alleviare i disagi che stanno vivendo
non solo i cittadini ma anche tutte le attività economiche che
risentono del mancato afflusso del traffico che attraversa
Pietraperzia”. Il geometra Salvuccio Messina, ex responsabile settore
viabilità area sud dell’ennese: “Ho saputo di questo movimento che si è
creato a Pietraperzia sul problema della Ss 640 Dir e vengo in veste di
cittadino pietrino perché Pietraperzia mi sta a cuore e quindi cerchiamo
di valorizzarlo sempre di più visto che è l’ombelico della Sicilia.
Pietraperzia è al centro della Sicilia e della Provincia di Enna”.
“Penso, oggi di non vedere – continua Salvuccio Messina – nessun colore
politico. Pietraperzia si deve mobilitare affinché si capisca quali sono
i problemi per cui si sta perdendo tutto questo tempo. La
manifestazione di oggi serve a capire dove sono le carte ferme e chi non
si è assunte le responsabilità senza, con questo, volere additare
chicchessia”. Salvuccio Messina aggiunge: “Sarebbe opportuno che
venissero coinvolte le forze sindacali di Pietraperzia e coinvolgere
anche i sindaci del comprensorio quali Barrafranca o Piazza Armerina”.
“Perché si è perso tutto questo tempo?”, si chiede Salvuccio Messina.
Questa arteria – conclude Salvuccio Messina – non viene usata solo dai
pietrini ma ne usufruiscono tutti i paesi del circondario anche per
avere uno sbocco anche economico. Pietraperzia sta morendo”. Paolo Di
Marca, uno degli organizzatori: “La burocrazia ci sta uccidendo.
L’interruzione delle bretella Pietraperzia Caltanissetta ha comportato
un grave danno alle famiglie, ai lavoratori, agli studenti, ai
commercianti, alle imprese del centro Sicilia sia della provincia di
Enna che della provincia di Caltanissetta”. “Siamo stanchi di parole
vuote – continua Paolo Di Marca – e di aspettare che la burocrazia e la
politica risolvano i nostri problemi. Chiediamo ai governi regionale e
nazionale e a tutti i deputati delle province di Enna e di Caltanissetta
di risolvere immediatamente il problema”. “Le nostre famiglie –
continua Paolo Di Marca – stanno morendo e non riusciamo più ad arrivare
a fine mese. Il centro Sicilia è abbandonato a se stesso e nessuno fa
niente per risolvere i nostri problemi. Che il presidente della Regione
Nello Musumeci e l’assessore Marco Falcone ci ricevano immediatamente ed
aprano un tavolo tecnico nel quale si parli dei nostri problemi”.
“Vengano invitati i prefetti di Enna e di Caltanissetta – conclude Paolo
Di Marca – e tutti i sindaci di tutti i Comuni del centro Sicilia,
l’assessore regionale Marco Falcone e i rappresentanti del governo
nazionale tra cui il viceministro Cancelleri perché risolvano
immediatamente il problema con un piano chiaro, preciso, puntuale,
tempestivo, che risolva definitivamente il problema che la Sicilia
centrale intera ha”