PIETRAPERZIA.
Riaperta al culto, dopo 5 anni dalla sua chiusura, la cappella dell’istituto
delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice di viale Marconi.
PIETRAPERZIA.
Una solenne celebrazione eucaristica si è svolta nel tempio affollato
all’inverosimile. La messa presieduta da monsignor Rosario Gisana, vescovo
della diocesi di Piazza Armerina, e concelebrata dal clero di Pietraperzia
oltre ai due salesiani don Aurelio Di Quattro e don Enzo Pisano. Quest’ultimo è
di Pietraperzia ma presta la sua attività a Messina. In chiesa e in prima fila
il sindaco Antonio Bevilacqua in fascia tricolore e i comandanti dei
carabinieri di Pietraperzia e di Polizia Locale maresciallo Giuseppe Geraci e
Maggiore Giovanna Di Gregorio. A fare gli onori di casa suor Gisella
Aliotta, direttrice dell’istituto di Pietraperzia. Tra i presenti anche
l’ispettrice salesiana suor Maria Pisciotta e i progettisti del restauro della
cappella, l’ingegnere Francesca Calì e l’architetto Giuseppe Paolino oltre
all’impresario edile Filippo Messina che ha eseguito i lavori. Ad animare la
celebrazione eucaristica il coro interparrocchiale. Suor Gisella Aliotta, ad
apertura delle celebrazioni, ha detto: “È con grande emozione e profonda
gratitudine ritrovarci, dopo cinque anni, attorno a questo altare che
oggi risplende più di prima. Gesù riapre il suo tempio per accogliere i
fanciulli, i giovani, le famiglie e quanti, seguendo il carisma di Don Bosco,
sono aperti ad ideali di santità”. “Quella di oggi – ha continuato suor Gisella
– è una festa di famiglia, ma, soprattutto, una festa del Signore; è Lui che ha
piantato la sua tenda fra noi, è lui che da qui ci parla e presiede la comunità
raccolta in preghiera”. “Vogliamo partecipare a questa Eucaristica – ha
concluso suor Gisella Aliotta – col vivo desiderio di esprimere nella vita
l’Amore di Dio Padre, la tenerezza della Vergine Ausiliatrice e dei nostri
Santi, mentre, con il cuore riconoscente, imploriamo dal Cielo abbondanti
benedizioni su tutti noi e su quanti hanno contribuito generosamente al
restauro di questa chiesa”. Il vescovo all’omelia ha detto: “Viviamo
intensamente questo momento così importante per le suore Figlie di Maria
Ausiliatrice e per l’intera città. Che senso ha – ha continuato il
presule – spendere tanti soldi per restaurare il tempio se l’uomo e la donna
non riescono a comporre una famiglia e se non testimoniano la presenza di
Nostro Signore? La Chiesa non è solo uno spazio fisico ma tante persone che
sentono la voce di Dio e stanno assieme a parlare del Signore. Tutti abbiamo,
come humus, la chiamata del Signore. Questa chiamata fa percepire il senso
della nostra vita”. Monsignor Rosario Gisana ha continuato: “Ricordiamoci di
fare l’esperienza della Chiesa come spazio esistenziale. In questi spazio
fisico condividiamo la presenza del Signore e il dono dello Spirito Santo”. Il
vescovo della diocesi armerina ha concluso: “Lasciamo fluire l’acqua abbondante
dello Spirito Santo che ci fa vivere una vita pacificata. Il tempio è ognuno di
noi quando ci abbracciamo e onoriamo il Signore”. I lettori della preghiera dei
fedeli: il sindaco Antonio Bevilacqua, suor Franca Schilirò, Pino Amico, Erica
Di Natale, Pina Attanasio, Maria Imprescia. All’offertorio il pane
portato all’altare da suor Maria Pisciotta, il vino da suor Gisella Aliotta,
l’acqua da Simone Falzone, i fiori da Selenia Inserra e la cesta da due ragazzi
di colore della Comunità “Don Bosco 2000”. Suor Maria Pisciotta, al termine
della messa, ha detto: “Io penso a Don Bosco che aveva sempre fiducia nella
Provvidenza. Ringraziamo Dio che ci dà tante benedizioni oltre a Maria
Ausiliatrice e a Don Bosco”. Suor Gisella Aliotta, nel suo discorso
finale, ha ringraziato il vescovo, i sacerdoti, le autorità tra cui il sindaco,
la giunta municipale oltre ai comandanti dei carabinieri e della Polizia Locale
e l’ispettrice delle suore salesiane. Suor Gisella ha poi ringraziato “i
benefattori che hanno permesso il restauro di questa chiesa e, in particolare,
le sorelle Rosaria e Liboria Guarnaccia”. Suor Gisella ha poi ringraziato
l’architetto Giuseppe Paolino e l’ingegnere Francesca Calì “per avere
curato e ideato il progetto di restauro della chiesa”. Ha ringraziato poi
l’impresa di Filippo Messina che ha realizzato i lavori di consolidamento,
Daniele che ha curato le pitture e Nicolò Speciale per i dipinti presenti nel
soffitto oltre a Michele Vitale per avere realizzato i portoni. Un grazie è
stato da lei rivolto anche alle cooperatrici e alle ex allieve e alle varie
associazioni presenti. Suor Gisella ha ringraziato pure il coro che ha
allietato la celebrazione eucaristica e “coloro che si sono prodigati nella
riuscita di questa festa”. Al termine della messa, l’ingegnere Francesca
Calì e l’architetto Giuseppe Paolino hanno illustrato, con numerose slide, i
lavori del prima e del dopo il restauro.