Convenzione per scavi archeologici a
Tornambè
CAPANNA PREISTORICA
PIETRAPERZIA. “E’ stata firmata la convenzione per scavi nel sito archeologici di
Tornambè. I contraenti sono Il Comune, la Sovrintendenza e Arkeos – Servizi,
rispettivamente rappresentato dal sottoscritto , dalla dottoressa Fulvia Caffo
e dall’architetto archeologo Enrico Giannitrapani”; questa comunicazione è stata data dal sindaco
Enzo Emma e dall’assessore Francesca Calì in una conferenza stampa al palazzo
di città del paese”.
Gli
scavi saranno fatti in un villaggio preistorico dell’età del Rame dove è stato scoperto
un villaggio di capanne circolari, le relative tombe a grotticella e sulla
sommità delle due colline del sito, i
resti di strutture di un insediamento dell’età arcaica. Tornambè fa parte del
polinomio archeologico del territorio pietrino di Rocche, Runzi e Cerumbelle dove è stata scoperta una
perimade - ziggurat (edificio di culto).
Gli scavi vengono finanziati dalla soprintendenza; la parte esecutiva spetta al comune di
Pietraperzia la Arkeos – Servizi; mentre la convenzione ha carattere biennale.
Il piano di lavoro prevede nel primo anno la
realizzazione del rilievo archeologico e topografico e la prosecuzione degli
scavi e saggi di controllo stratigrafico dei deposito archeologico di età preistorica;
nel secondo anno il completamento delle rilezione.
“Il sito – afferma l’assessore Francesca Calì
- è stato preliminarmente esplorato e censito dall'Archeoclub di Pietraperzia e
dal Servizio Beni Culturali del Comune di Pietraperzia. L'intervento di
valorizzazione realizzato dal Comune stesso con i fondi del P.I.T. 11-496 Enna:
turismo tra archeologia e natura, Interventi 2.8 e 2.9, ha permesso di
realizzare sia le infrastrutture per l'accoglienza e la fruizione del sito, che
una prima campagna di scavi (2007), consentendo una migliore comprensione delle
diverse vicende riguardanti l'occupazione di lunga durata del sito. L'analisi
dei materiali archeologici, lo studio delle varie tipologie di sepolture e
delle strutture abitative presenti nell'area, indicano, infatti, come l'arco
cronologico della frequentazione di quest'area è compresa tra il III millennio
a.C. e l'età greca (VII-IV sec. a.C.).
Nella terrazza inferiore
della sella centrale, nel corso della campagna di indagine archeologiche
realizzata nel 2007 durante il progetto PIT11, è stato aperto un saggio di
scavo (SAS 2) che ha messo in luce la cresta del muro perimetrale di una
capanna circolare, eccezionale per dimensioni e stato di conservazione, che presenta
un diametro interno di 7,20 m, realizzata con un muro a secco che si conserva,
almeno nella parte per ora esposta, per un'altezza di circa 0,20 m, dello
spessore di circa 0,60 m e realizzato con grossi blocchi di pietre calcaree
accoppiati con pietrame di dimensioni minore come riempimento, con il probabile
ingresso rivolto a Sud”.
Giuseppe Carà