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sabato 8 giugno 2013

LA PIETRINA NOEMI CHIOLO HA VINTO DUE PRIMI PREMI DI CONCORSO PER IL VIOLINO



Noemi Chiolo ha vinto due primi premi musicali per il suono del violino
 

 L'alunna Noemi Chiolo  ed il professor Filippo Di Maggio
PIETRAPERZIA. L'alunna Noemi Chiolo  dell’istituto “Vincenzo Guarnaccia” ha vinto il primo premio con la votazione di 96/100 al terzo concorso nazionale musicale di violino "Musical Museo" di Caltanissetta ed il primo premio con la votazione di 98/100 al secondo  concorso musicale nazionale "Rahal Città' del Sale e della Musica" di Racalmuto. Noemi ha 13 anni e frequenta la seconda media ad indirizzo musicale studiando il violino con il professore Filippo Di Maggio. L’ alunna a scuola è molto diligente e primeggia tra i primi della classe con una votazione eccellente;  coltiva pure lo studio del flauto traverso presso la banda del paese “Città di Pietraperzia”  con il maestro Salvatore Giuseppe Chiolo, suo zio fratello di suo padre Vincenzo; sua madre è Tiziana Viola e le sue sorella sono Luana e Romina.
       Il professor Filippo Di Maggio da quattro anni è titolare al Guarnaccia di educazione musicale ed ha conseguito il diploma di violino presso l’istituto musicale “Vincenzo Bellini” di Catania.
       Il professor Di Maggio dichiara: “E’ veramente una bellissima soddisfazione arrivare a questi risultati e riuscire ad appassionare gli alunni. Il corso di strumento a Pietraperzia è bene da salvaguardare; infatti è un’occasione ed un’esperienza in più per questi ragazzi. Non c'è gioia più grande di vederli continuare anche dopo la scuola media, come è successo per degli ex alunni dell'istituto, che hanno trasformato un' esperienza nata per curiosità in passione”.
       “La nostra alunna Noemi Chiolo - dichiara il dirigente scolastico Arcangelo Amoroso – ha portato due coppe e due attestati in pergamena per l’alto talento musicale raggiunto, grazie al nostro insegnante Filippo Di Maggio che lavora  con una puntigliosità certamente certosina ad alto talento pedagogico. Brava Noemi Chiolo, grazie professor Filippo Di Maggio”.
Giuseppe Carà