Contributo regionale per “Lu Signuri
di Fasci”
LU SIGNURI DI LI FASCI
IL CROCIFESSO RESTAURATO
PIETRAPERZIA. La festa de “Lu Signuri
di li Fasci” entra nel circuito delle feste finanziate dalla Regione. Infatti
l’assessorato regione al Turismo ha finanziato la somma di circa 30 mila euro;
dove è prevista anche qualche altra manifestazione.
Si può affermare che questa festa è
entrata nel circuito mondiale, grazie alla diretta in mondovisione finanziata
dal sindaco Vincenzo Emma a conto del comune. Il merito va alla confraternita
di Maria Santissima del soccorso che ha 83 confrati e che nella vita ecclesiale
sono un’ottima risorsa per la parrocchia Matrice e per il parroco Giuseppe
Rabita e per il vice parroco Osvaldo William Brugnone. Nell’ultimo trentennio
hanno avuto un ruolo incisivo i due
presidenti Michele Di Prima e Giuseppe Maddalena. Ha riscosso molto successo
una brochure pubblicata in occasione della festa, curata dal tecnico Domenico
Adamo e dalla sue figlie Simona e Valentina. Lu Signuri di li fasci il venerdì santo prende il via della Chiesa
del Carmine, seguito dall’urna e dall’addolorata, con la presenza delle due
bande musicali locali che hanno
raggiunto una eccellente finezza di esecuzione, grazie ai due maestri Salvatore
Bonaffini e Salvatore Chiolo.
“L’iniziativa di
quest’anno della mondovisione – dichiara il sindaco Vincenzo Emma - ha
avuto un gran successo, infatti molti
emigrati hanno avuto la possibilità di seguire la diretta; respingiamo le critiche insulse che ci hanno fatto; nella mia realtà amministrativa
alla critiche io rispondo con i fatti. La mia amministrazione è quella della svolta
e lo dimostrerò nella presentazione della relazione annuale che farò al
prossimo consiglio. L’iniziativa della diretta televisiva incomincia a
diventare di routine dato il grande successo ottenuto. In paese si è calcolato
che vi fossero circa 20 mila persone ed una percentuali altissima di emigranti
erano unita alla sacra processione, che anche quest’anno ha avuto i crismi
dell’impeccabilità. Il plauso va ai confrati che spendono bene l’immagine del
paese nel mondo”.
Giuseppe Carà