PIETRAPERZIA. Oggi si celebra la festa di San
Biagio. Una statua del santo si trova nella Chiesa del Carmine dove è oggetto
di venerazione il giorno della festa. La tradizione pietrina, condivisa anche
in diversi luoghi dove più sentita è la devozione, usa confezionare in questo
giorno dei biscotti tradizionali detti “cuddireddi”,
di solito a forma di budello, da consumare a colazione o come dessert. La
consuetudine nasce dal patrocinio, attribuito a San Biagio, della protezione
del male di gola. Infatti nella storia leggendaria della sua vita si narra che
egli avrebbe liberato un bambino che stava soffocando per avere ingerito una
lisca di pesce, restituendolo illeso alla madre che si era rivolta al Santo.
Oltre a confezionare questi biscotti, che vengono benedetti nel corso della
celebrazione delle messe, si suole anche benedire la gola dei fedeli che
accorrono alla celebrazione. Forse a causa della vicina festa della Candelora,
che si svolge il 2 febbraio, nella quale si benedicono appunto le candele, il
sacerdote benedice la gola dei fedeli incrociando due candele benedette il
giorno prima e appoggiandole alla gola dei fedeli che ad uno ad uno si
avvicinano al celebrante.
Quest’anno la celebrazione è stata
spostata in Chiesa Madre a causa di lavori di adattamento del presbiterio che
stanno interessando la chiesa del Carmine. Saranno celebrate due Messe: la
prima alle nove del mattino e la seconda alle 18,30.
Biagio di Sebaste, noto come
san Biagio (III secolo – Sebaste, 316), è stato un vescovo armeno. Vissuto tra
il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia (Asia Minore) è venerato come santo
dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Era medico e venne eletto
vescovo della sua città. A causa della sua fede venne imprigionato dai Romani,
durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana; per punizione fu
straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lana. Morì
decapitato.
Giuseppe Carà