LA RESPONSABILE DEL RMI
AVVOCATO LAURA CORVO
PIETRAPERZIA. Scendono al lavoro gli operai del
RMI (Reddito Minimo di Inserimento). Ieri mattina alle sette i venti operai del
RMI sono stati avviati al lavoro. Presente l’assessore Laura Corvo, nonostante
fosse claudicante, reduce di una storta in via di guarigione, che ha mandato i
vari gruppi nei luoghi di postazione. In questa prima fase gli operai saranno
impegnati nella pulizia del paese, nel verde pubblico, e nella gestione della
villa comunale.
Con “motu
proprio” della giunta comunale su indicazione del sindaco Antonio Calogero
Bevilacqua si è deciso di mettere questi operai in attività. In atto la Regione
Siciliana, assessorato al lavoro, non ha
emanato il decreto di avvio al lavoro; quindi il comune si rende garante del
pagamento. Il presidente della Ragione Rosario Crocetta ha comunicato che a
breve sarà fatto l’avvio al lavoro di questi operai; “solamente stiamo
definendo l’atto burocratico della copertura finanziaria”.
“Speriamo
– ha affermato il sindaco Antonio Calogero Bevilacqua – che gli accrediti
regionale vengono fatti in tempo opportuno. Nell’anno finanziario passato noi
come amministrazione abbiamo anticipato quattro mensilità ed ancora la Regione
ci deve accreditare somme del 2015. Certamente c’è una pastoia burocratica alquanto tortuosa che mette in
difficoltà amministratori ed operai. La lentezza borbonica tipica del vertice
regionale crea sacche di disagio e di malessere nelle famiglie, dove ci sono
impegni anche per i propri bambini. L’anno scorso alcuni esercenti non hanno
voluto fare credito agli operai. Questo disguido ci crea notevoli problemi
specie quando dobbiamo anticipare delle mensilità”.
I
venti operai che ieri sono scesi al lavoro sono: Filippina Stella, Rosaria Mancuso, Loredana Di
Natale, Giuseppe Di Lavore, Vincenzo Di Lavore, Calogero Salamone, Salvatore
Ippolito, Nunzia Incaudo, Silvana
Spampinato, Filippa Spampinato, Giuseppe Di Lorenzo, Giuseppe Russo, Rosa
Cutaia, Antonino Montedoro, Margherita Alfieri, Santo Calandra, Vincenzo
Aiello, Vincenzo Spampinato, Giovanni
Battista Margani e Giuseppe Vitale.
Giuseppe Carà