Al mausoleo di Gaspere
Farulla Commemorazione dei defunti
IL SINDACO BEVILACQUA E LE AUTORITA' MILITARI PROVINCIALI
LA CELEBRAZIONE
DI MONSIGNOR BONGIOVANNI
IL MONUMENTO
DELLA REGINA MARGHERTA
PIETRAPERZIA. Il sindaco Antonio Calogero
Bevilacqua ha preordinato che la
celebrazione ufficiali dei defunti avvenisse al mausoleo del carabiniere Gaspere
Farulla, deceduto in un conflitto a fuoco contro due malviventi nelle terre di
Crotone, mentre che stavano per essere catturati. Uno dei banditi fece fuoco
sulle forze dell’ordine e colpì il carabiniere Farulla, che in un sussulto di
residuo di forza, reagisce ed uccide il malavitoso. Il fatto avvienne il
quattro luglio del 1963 ed il giovane carabiniere aveva l’età di 31 anni. La
motivazione scritta sulla medaglia dal ministro della difesa Giulio Andreotti
è: “fulgido esempio di coraggio ed attaccamento al dovere spinto all’estremo
sacrificio”. Anche la stazione dei carabinieri è titolata all’eroe della
patria.
La
santa messa come di consueto è stata
celebrata da monsignor Giovanni
Bongiovanni, vicario generale della diocesi delegato dal vescovo Rosario Gisana. Presenti le autorità somme dei
carabinieri: il tenente colonnello Paolo
Puntel, il comandante della compagnia di Piazza Armerina Vincenzo Bulla, il
comandante della stazione locale Giuseppe Castrovilli. Il sindaco Antonio Bevilacqua, tutta la
giunta comunale ed i 15 consiglieri. La
comandante della pulizia municipale
Giovanna Di Gregorio. Nei tre
giorni il servizio d’ardine è stato fatto dal commissario Gino Stringi ed il
seguito: Liborio Micciché, Giovanni
Falzone, Lillo Russo, Antonio Caffo e Damiana Di Gregorio. Le messe sono sta
celebrati la domenica ed il lunedì; il tempo inclemente ha inciso negativamente
sulla vendita dei fiori e dei lumini. Per
la pulizia del luogo sacro l’attivissimo Vincenzo Russo.
Monsignor
Giovanni Bongiovanni nell’omelia ha affermato: “La commemorazione dei defunti
ci porta alla pasqua del Risorto. La vita passaggio verso l’eterno”.
ll
comandante Castrovilli ha ha tracciato
la genesi dell’arma dei carabinieri: “Con le Regie Patenti
del 13 luglio 1814,
integrate con altre emanate il 15 ottobre 1816, il Re di Sardegna
Vittorio Emanuele I di Savoia istituì
i carabinieri reali, un corpo armato che, sul
modello della gendarmeria francese,
aveva compiti sia civili (ordine pubblico e polizia giudiziaria) che militari (difesa della
Patria e polizia militare).
Migliaia
le persone che hanno fatto visita ai cari estinti. Altre messe sono state
celebrate in altre tombe e quindi è prevalsa la celebrazione cristiana della
commemorazione.
Giuseppe Carà