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domenica 21 agosto 2011

MOSTRA FEUDALE

 Portale ed Armi
 IL PORTALE DI SANT'ANTONIO

PIETRAPERZIA. Con il taglio del nastro è stata aperta al pubblica la visita del Partale gotico plateresco ed una collezione feudale di arme. Mecenate dell’Iniziativa è stata il barone Enzo Cammarata di Piazza Armerina, che gestisce di sua proprietà un museo privato. Il tagli del nestro è stata fatto dal Eliana Emma e dall’assessore Paolo Di Marca,  legati da un progetto in prospettiva uxorio.
IL barone ha fatto questo omaggio alla comunità pietrina per i profondi legami di amicizia che lo legano al sindaco Emma, che ha sponsorizzato l’iniziativa; anche perché il Partale proviene dal castello Barresi della cappella di Sant’Antonio. “Il portale mi è stato ceduto – afferma il Barone Cammarata – da Galvano Lanza,  barone di Trabia. I Lanza altre a questo portale ne portarono via anche altri e possono essere ammirati a Palermo nella “Villa dei Lanza di Scalea”.
“ Il portale affidato – afferma il sindaco Enzo Emma - al comune potrebbe essere quello della chiesa di Sant’Antonio del Castello; dai primi studi si nota che l’ornamento nel frontone fa riferimento ad animali presenti nelle zona come il cane, il cinghiale ed altri e si armonizza con la fauna emblematica della Villa Romane del Casale di Piazza Armerina. Per  giorno tredici prossimo abbiamo previsto una conferenza  sulla mostra del Portale e sulle armi esposte. Il castello deve recuperare la sua peculiare identità. Anche le armi che provengono dal museo Cammarata sono di stampo feudale; quelle esposte sono state realizzati nell’Ottocento affinché il castello mantenesse la sua feudalità”.
“Le armi che sono 39 ed il portale – afferma l’assessore Paolo Di Marca – in questo cammino di estate pietrina, ci portano alla nostra identità storica, che affonda le sue radice nel feudalesimo e nell’antico maniero; infatti anche la sua apertura provvisoria è stata progettata nel contesto del fatto che  Pietraperzia è ricca di storia medioevale”.
Don Pino Carà

L'AVVOCATO GUARNACCIA CREA UN COMITATO PER L'ABOLIZIONE DELLA PROVINCIA DI ENNA.

Comitato per l’abolizione della provincia di Enna.
 PIETRAPERZIA.  Nasce un comitato spontaneo per l’abolizione della provincia di Enna. Promotore dell’iniziativa è l’avvocato Eligio Guarnaccia. “Il comitato – dichiara l’avvocato Guarnaccia - è stato fondato dall’intesa di un  gruppo socialmente e   politicamente impegnato, ma che esce dagli schemi della partitocrazia. Il nostro è un movimento libertario, ma molto sensibile alla situazione sociale che vede la provincia di Enna tra le ultime di Italia. Il nostro paese è stato penalizzato dalla realtà della provincia regionale. Infatti non abbiamo una scuola superiore proprio perché la provincia non ci ha sostenuto nelle tante battaglie che abbiamo fatto.  Avevamo due dirigenze scolastiche ed abbiamo avuto l’accorpamento.  Nel tempo abbiamo perduto altri servizi. Avevamo un ospedale e fu chiuso: unico in tutto la regione Sicilia. Subimmo anche lo scippo di un magistrale parificato molto avviato. Ho fatto il vice sindaco per cinque anni e in tutto quel periodo non sentimmo mai vicino i politici provinciali”.
“Non abbiamo reso noti i nomi del comitato  – continua l’avvocato Guarnaccia -  perché stiamo cercando di stabilizzare il team di lavoro. Noi non siamo per abolire solamente la provincia di Enna, ma tutte le province. Crediamo che le province sono delle sovrastrutture e sono di rallentamento della vita amministrative dei comuni. Noi crediamo che il raccordo globale va fatto dalle regioni ed per alcune necessità particolari si possono fare delle confederazioni di comuni”.
“Oltre alla solita raccolta di firme – conclude l’avvocato Guarnaccia – faremo pressione presso la Presidenza della regione, l’assemblea regionale ed inoltre crediamo di relazionarci con altri  comuni per creare un comitato di lavoro uniti  per la stessa problematica”.
L’avvocato Eligio Guarnaccia è  impegnato in  politica sin da studente liceale e fu tra i fondatori della Fuci (Federazione Universitari Cattolici Italiani). E’ stato nella cordato politica dell’avvocato Luigi Palascino  ed ebbe affidato il compito di esperto per gli affari amministrativi. La sua affidabilità in paese riscuote molta simpatia.
Don Pino Carà

sabato 20 agosto 2011

SUOR GISELLA DIRETTRICE


martedì 26 luglio 2011

Suor Gisella Aliotta nuova direttrice delle suore salesiane

 Suor Gisella Aliotta nuova direttrice
PIETRAPERZIA. Suor Gisella Aliotta è stata nomina direttrice dell’istituto Maria Ausiliatrice delle suore salesiane. La nomina è stata resa ufficiale dall’ispettrice di Sicilia suor Anna Nazionale  che ha conferito la nomina a nome della Madre Generale. Suor Gisella è da cinque anni in paese ed ha ricoperta la mansione  di economa della casa e di responsabile dell’oratorio che gestisce centinaia di ragazzi e giovani, che sono una primavera per la realtà giovanile. Suor Giselle è nata Gela ed ha trent’anni di vita consacrata tra le figlie di Don Bosco e Madre Mia Mazzarello. Tra gli affetti familiari le restano due fratelli Maria e Giacomo.
L’istituto che gestirà suor Gisella è tra i più grandi di Sicilia; infatti ha la presenza di trenta suore, alcune delle quale sono in stato di completo riposo.  Inoltre vi è una scuola professionale che viene gestita con il Ciofs-CF (Centro Italiano Opere Femminili salesiane – corsi professionali) e sono centinaia i giovani che  frequentano tali corsi e ricevono gratuitamente il materiale didattico, il compenso giornaliero e le spese di viaggio.
Molto avviato il gruppo dei cooperatori salesiani che si prodiga per le numerose iniziative; questi hanno un incontro mensili e poi gestiscono le opere salesiane in paese. Nel mondo giovanili sono la punta avanzata che riesce a fare breccia in questo mondo a volte impenetrabile.
       Suor Gisella, neo direttrice, esprime quel mondo salesiano che sa capire i tempi: di carattere deciso e tetragono, è ricca di una grande dimensione umanitaria che la porta a compenetrarsi delle situazioni altrui. Sa gioire con chi gioisce e soffrire con chi soffre. Anche questa volta il paese ha una signora direttrice che porta alto il vessillo di Don Bosco e di madre Mazzarello.
Giuseppe Carà

venerdì 19 agosto 2011

PREGHIERA ALLA VERGINE

AVE MARIA

Mamma nostra dolcissima, perdona tutte le volte che siamo stati figli distratti,
che non abbiamo ascoltato le tue parole

 che arrivano dal Cielo.
Spesso siamo figli ingrati:
 tra i nostri mille difetti ci sentiamo figli tuoi. Mai come
adesso abbiamo bisogno di te,

 in questo momento di vuoto spirituale
 che il mondo sta attraversando,
inseguendo falsi miti ed un edonismo che conduce all'infelicità.
 Solo tu puoi riportarci a Dio,
solo tu puoi donarci la vera fede,
 poichè tu sei la Mamma e puoi arrivare nel profondo dei nostri cuori.
 Solo tu puoi avvicinare
 i peccatori che non credono,
 non sperano e non amano.
O Maria Santa, Madre Celeste,

figlia dell'Eterno Padre e Madre
 nostra fa' germinare nella tua Chiesa l'abbondanza della Messe
  affinchè si moltiplichi il
Pane Eucaristico.

 Vieni o Madre di Misericordia cosi che su tutti gli Altari delmondo cresca alto e profumato il Grano Divino che tu seminasti.
Ave Mamma!
Che tu sia benedetta sempre e ovunque!

 Amen

mercoledì 17 agosto 2011

INDILGENZA PLENARIA AI PARTECIPANTI ALLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU'

INDULGENZA PLENARIA


Il Papa ha concesso il dono dell’Indulgenza plenaria a quanti si recheranno in spirito di pellegrinaggio a Madrid in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù in programma dal 16 al 21 agosto. La Penitenzieria Apostolica ha pubblicato il relativo Decreto in cui si stabilisce anche che “potranno conseguire l’Indulgenza parziale tutti coloro che, ovunque si trovino, pregheranno per i propositi spirituali di questo incontro e per il suo felice esito”.
 Per ottenere l’Indulgenza occorre confessarsi, ricevere la Comunione e pregare secondo le intenzioni del Papa con la volontà di non peccare più.

DON PIN O CARA'

domenica 14 agosto 2011

SOLLENITA' DELLA MADONNA ASSUNTA IN CIELO


Lunedì 15 Agosto 2011

L'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (solennità)


L'Assunzione di Maria in Cielo è un dogma cattolico che afferma che Maria, madre di Gesù, al momento della sua morte (“Dormizione di Maria”) si trasferì immediatamente, sia con l'anima che con il corpo, in Paradiso, dove fu “assunta”, cioè ricevuta, accolta.

«  Era conveniente – scrive S. Giovanni Damasceno - che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio ».

Maria compare per l'ultima volta negli scritti del Nuovo Testamento nel primo capitolo degli Atti vers. 14 “Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.” Ella è in mezzo agli apostoli, in orazione nel cenacolo, in attesa della discesa dello Spirito Santo.
Alla concisione dei testi ispirati, fa riscontro l'abbondanza di notizie sulla Madonna negli scritti apocrifi, soprattutto il Protovangelo di Giacomo e la Narrazione di S. Giovanni il teologo sulla dormizione della santa Madre di Dio. Il termine “dormizione” è il più antico che si riferisca alla conclusione della vita terrena di Maria.
In Oriente, verso il V sec., fra cristiani e chiese orientali monofisite (dei popoli armeni e copti) iniziò il culto mariano sotto il nome “Dormitio virginis”, rafforzato nella sua propagazione dall'imperatore Maurizio (582-602) che ne ordinò la celebrazione in tutto l'Impero; in Occidente arrivò in Spagna e Gallia nel VI secolo, e a Roma nel 650 si celebrò il 15 Agosto col nome di Dormitio o Assunzione.
Un “costitutum” di S. Sergio I (687-701) parla della festa della dormitioper la quale si faceva una solenne processione.
Tale usanza si diffuse con S. Leone IV (847-855) che ne fece celebrare la vigilia e l'ottava.
La definizione dogmatica, pronunciata dal Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958) il 1° novembre del 1950, dichiarando che Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea, ha voluto mettere in rilievo il carattere unico della sua santificazione personale, poiché il peccato non ha mai offuscato, neppure per un solo istante, la limpidezza della sua anima. L'unione definitiva, spirituale e corporea, dell'uomo con il Cristo glorioso, è la fase finale ed eterna della redenzione. Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in un certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.
Alla luce di questa dottrina, che ha il suo fondamento nella Sacra Scrittura, nel cosiddetto “Protoevangelo”, contenente il primo annunzio della salvezza messianica dato da Dio ai nostri progenitori dopo la colpa, Maria viene presentata come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, Gesù.
Gesù e Maria sono infatti associati nel dolore e nell'amore per riparare la colpa dei nostri progenitori. Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice, a lui strettamente unita nella lotta e nella decisiva vittoria. Quest'intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, non soltanto sul peccato, ma anche sulla morte, i due nemici del genere umano. E come la redenzione di Cristo ha la sua conclusione con la risurrezione del corpo, anche la vittoria di Maria sul peccato, con la Immacolata Concezione, doveva essere completa con la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo, con l'assunzione, poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.
Don Pino Carà

martedì 9 agosto 2011

IL GRUPPO "PREGATE CON ME" FESTEGGIA NICOLETTA 9 AGOSTO 2011


IL GRUPPO "PREGATE CON ME" FESTEGGIA NICOLETTA
Carissima Nicoletta,
nonostante il mio distacco dal computer, tuttavia mi sento di esprimere la gioia per ringraziare il Signore  per averci data la tua presenza e la tua disponibilità.
Ti sei presentata a noi con discrezione, ma con un patrimonio spirituale  che ha emulato anche noi nel cammino di perfezione nel Divino.
Abbiamo apprezzato la tua preparazione teologica e culturale che hai messo a disposizione del gruppo ed anche a quelli che a noi sono collegati.
Certamente un ruolo alto ti è stato dati dal commento agli “Aforismi” che sono stati elaborati  con rigore scientifico e che tutti hanno apprezzato;
con stima parlano di “Nicoletta” e mi chiedono  dove avevo trovato questa grande perla. Ormai tutti conoscono “Nicoletta da Pavia”.
Senza problemi e con docilità hai collaborato con tutti e quindi hai instaurato rapporti umani ed antropologici di livelli alto.
In questo giorno ho qualche momento in più per pregare e per Te inserisco un’intenzione particolare.
Il Cristo Risorto e Misericordioso, 
 la Vergine Maria ti diano copiose grazie assieme al tuo angelo custode Silvano che apprezziamo e che spesso preghiamo anche per Lui.
Nel Risorto
con molta stima
un caloroso abbraccio
Don Pino
 Carissmi amici ,
oggi é il mio primo anniversario in "PREGATECONME" .
Ho incontrato in voi  un bel gruppo di persone con cui abbiamo veramente condiviso momenti lieti, momenti tristi e, soprattutto, preghiere in un cammino spirituale
alla luce del Cristo Risorto e sulla via indicata da Maria
Santissima.
Desidero ringraziare con tutto il cuore i carissimi
Maria e Don Pino, per l'opportunità che mi hanno dato
di esprimermi secondo le mie inclinazioni e per tutto 
quello che ho appreso da loro giorno dopo giorno,
creando anche un rapporto d'amicizia.
Un grazie anche a Valentina per l'amichevole
collaborazione.
Un caro saluto a tutti !
In Gesù e Maria
Nicoletta 

SI CHIUDE PACIFICAMENTE LA QUERELLE DEI PINI

Si chiude la vicenda dei Pini. Salvi una cinquantina


PIETRAPERZIA.  Il sindaco Vincenzo Emma salva la vita a cinquantina Pini. Nel viale dell’Unità d’Italia (ex viale dei Pini) vi erano dei Pini che si erano resi pericolosi con le loro radici. Una diecina di cittadini hanno citato per danni il Comune. L’ultimo atto che dirime  tutte le polemiche è l’abbattimento di cinque pini. Tre nel viale dei pini e due limitrofi alla Rsa.
       Questo nobile viale dei pini diventa viale dell’Unità di Italia.  Enzo Emma passerà alla storia per i festeggiamenti e la ricorrenza del 150° dell’Unità di Italia la cui data è il 17 marzo 1861, quando Vittorio Emanuele secondo assunse il titolo di Re di Italia.
Nel contesto delle iniziative per l’unità di Italia ha fatto da volano  il rinato Circolo Di Cultura. Nella celebrazione della grande manifestazione hanno dato la presenza il prefetto di Enna Giuliana Perrotta ed il vescovo di Piazza Armerina Michele Pinnisi.
Molta attenta agli eventi è stata la giunta municipale che ha dedicato una strada chiamata “Viale dell’Unità di Italia”; questa strada era stata chiamata in origine “Viale dei Pini”. Vi è stato un grosso problema perché alcuni pini si sono ammalati ed altri hanno recato danni alle abitazione degli inquilini, infatti il Comune ha dieci liti pendenti per i danni causati dai Pini.
Il sindaco dopo studi specialistici d’intesa con le istituzioni preposte ha fatto abbattere cinque pini: tre nel viale e due in via della Pace nei paraggi della RSA. Nella zone viale dell’Unità di Italia restano una cinquantina di pini ed un’altra ventina in tutto il centro abitato. In Viale dell’Unità è stato realizzato un cantiere di lavoro per 120 mila euro; il viale è stato ripristinato e si è chiusa la querelle che è stato un caso cittadino: cioè la vita dei Pini.


Don Pino Carà

MONUMENTO AL DONATORE 10 AGOSTO 2011

Inaugurazione  del monumento al donatore
 PIETRAPERZIA.  Domani sera alle ore 20  cerimonia di inaugurazione del “Monumento al Donatore” nel 20° anniversario della nascita della sezione dell’Avis in paese. Il monumento sarà collocato all’inizio del viale dell’Unità di Italia ed è stato realizzato con il patrocinio dell’assessorato Regionale alla Sanità e dell’amministrazione comunale. All’inaugurazione interverranno don  Giovanni Bongiovanni, il sindaco Vincenzo Emma ed i dirigenti Avis Domenico Alfonso, Gaetano Bernunzo e Massimo Licenziato. Il monumento è stato realizzato dal professor Sebastiano Aiello, docente all’istituto regionale d’arte di Grammichele; i disegni sono stati realizzati dall’artista pietrino Enzo Spampinato.
L’atto costitutivo dell’Avis fu redatto il 18 maggio del 1991 dal notaio Aldo Barresi.  I soci fondatori della sezione comunale dell’Avis furono: Giovanna Tabbaro, Salvatore Miccichè, 
Calogero Emma, Antonia Palma Giarrusso, Genoveffa Sardo, Antonio Viola, Michele Vitale, Eligio Guarnaccia, Carmela Arcidiacono, Vincenzo Bevilacqua, Rosa Enea, Giuseppe Maddalena, Giuseppe Paci,  Luigi Sardo, Salvatore Di Gregorio,  Michele Parenti, Pietro Spampinato, Eva Imprescia, Michele Potenza, Biagio Di Calogero, Giovanna Guarnaccia, Luigi Sardo e Salvatore Legname.
Il direttivo che ha durata triennale risulta formato da Luigi Sardo presidente, Giusy Ciulla vice presidente, Vincenza Nestre segretaria, Giuseppe Bongiovanni amministratore delegato, Antonino Ciulla relazione con il pubblico, Michele Parente consigliere e Lucia Di Forte consigliere. Collegio dei revisori dei conti: Giuseppe Russo, Enzo Amico, Liborio Miccichè,  Pietro Di Natale e Salvatore Di Gregorio.
“I soci Avis – dichiara il presidente Luigi Sardo – sono 403 ed in questo ventennio sono stati fatte circa settemila donazioni. Tra le realizzazione abbiamo: acquisto di un’auto sociale, realizzazione della sede sociale ed ora questa prestigiosa opera del Monumento al Donatore. Annualmente vengono realizzate tre gite sociali con finalità culturale, ma principalmente affinché i soci donatori possano socializzare e crescere nei rapporti di amicizia. Siamo incisamente presenti nel mondo della solidarietà ed abbiamo fatto parecchi intereventi a favore degli indigenti. Nelle scuola facciamo metodicamente attività di formazione e l’Avis è una realtà che sollecita incisivamente la crescita culturale del nostro paese. Una menzione particolare va fatta per i medici sociali che sono di supporto alla donazione: Sara Colletto, Enzo Di Marca ed Epifanio Viola”.
Don Pino Carà