Attività
di Cineforum all’Istituto Comprensivo “ Vincenzo Guarnaccia” nel contesto del
progetto “Legalità”
PROFESSORESSA STELLA BARBAGALLO
I RAGAZZI DEL COMPRENSIVO
PIETRAPERZIA. Mercoledì
scorso dalle ore 10.15 alle ore
12.15 alcune classi della Scuola Media (2B, 3B, 1C, 2C, 3C, 3D) dell’Istituto
Comprensivo “Guarnaccia” hanno partecipato ad un’attività di cineforum, con la
visione del film “La mafia uccide solo d’estate”, presso la sede “Comunità
Frontiera” di Lillo Zarba. L’attività di cineforum (la seconda per questo anno
scolastico) nasce da un progetto dell’ente locale Comune di Pietraperzia, cui
hanno aderito le classi sopra citate, d’intesa con la docente referente del “Progetto
Legalità”, prof.ssa Maria Stella Barbagallo. Presente all’incontro i seguenti
docenti: Salvatore Mastrosimone,
Rosalinda Nicolisi, Cinzia Caminiti, Giovanni
Gagliano, Mariangela Amore, Antonella Vasile, Maria Pia Tardanico; a rappresentare
il Comune è stato il presidente del consiglio Rocco Micciché. Ad introdurre il
film è stata Maria Stella Barbagallo, docente referente del progetto, la quale
ha evidenziato che proprio il 21 marzo scorso, giorno del ricordo e
dell’impegno contro le mafie, come ogni anno, sono state ricordate tutte le
vittime innocenti di mafia. Molte gli aspetti e gli spunti di riflessione venuti
fuori dalla visione del film. “Tra gli aspetti - afferma la Barbagallo - si
evidenziano alcuni modi della mafia: quando dei boss mafiosi decidono di
sottomettere un territorio, uccidono sia persone innocenti che persone di clan
rivali; per combattere la guerra contro la mafia, occorre innanzitutto prendere
consapevolezza che essa esiste in un determinato territorio e poi ci vuole un
“esercito” di persone per combattere, non si può combattere da soli. Pare che a
Palermo, dopo una serie di omicidi (Boris Giuliano, Pio La Torre, Salvo Lima,
Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rocco Chinnici), siano stati i giudici Falcone e
Borsellino a fare prendere coscienza ai palermitani dell’esistenza della mafia
a Palermo, con l’istituzione del pool antimafia da parte del procuratore capo
Antonino Caponnetto e ciò rappresentò un evento storico”.
Nel 1992 anche Falcone e Borsellino persero la vita
per mano mafiosa. A concludere l’attività è stata ancora la prof.ssa
Barbagallo, che ha ripreso due concetti che il protagonista del film evidenzia
alla fine e che dice di avere imparato divenendo genitore. Il primo concetto
consiste nel fatto di difendere il figlio dalla malvagità del mondo e il
secondo è quello di aiutare il figlio a riconoscere questa malvagità. Allora il
messaggio che viene consegnato alla comunità degli alunni è quello di imparare
a riconoscere ciò che è bene e ciò che è male, cosa non sempre facile. Una cosa
fondamentale è quella di non assumere atteggiamenti omertosi quando succede
qualcosa a scuola, ma di riferire agli insegnanti, ai genitori e, se è il caso,
anche alle Forze dell’Ordine quello che è successo. Non bisogna avere paura di
chi ci appare più forte, altrimenti non si sarà mai in grado di reclamare i
propri diritti e il rispetto per la propria persona. La scuola è quella
“piccola” comunità oggi che prepara i ragazzi a vivere domani nella comunità
più grande, che è la società. Solo se si capisce che il rispetto delle regole e
dell’altro sono fondamentali, si potrà costruire una società migliore.
Giuseppe Carà