Pevenzione sul
cancro
PIETRAPERZIA. Su iniziativa della presidente
dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) professoressa Ketty
Palascino ieri in piazza Vittorio Emanuele si è svolta una campagna di sensibilizzazione
a sostenere la lotta contro il cancro, dove i cittadini hanno contribuito con una
offerta di quindici euro e hanno ricevuto in omaggi una aggraziata azalea.
L’AIRC in paese fu fondato 25 anni fa dalla nobil
donna Franca Mendola. La sezione viene gestita dalla professoressa Ketty Pergola, che nel tempo ha portato avanti
numerose iniziativa di prevenzione. Le azalee donate sono state un centinaio.
Il team di lavoro che ha collaborato la presidente Palascino è formato da
Giovanna Di Romana, Lina Biondo, Maria Di Gloria, Giovanna Guarnaccia, Maria
Pagliaro, Ausilia Vitale, Genoveffa Sardo, Franca Lanza, Giovanna Falzone,
Carmela Arcidiacono, Maria Potenza, Borina Piccicuto, Nilla Ballati, Antonietta
Nicoletti, Giovannella Mendola, Maria Bertini.
“Anche quest’anno – dichiara
la presidente Ketti Palascino - in
occasione della festa della mamma e della donna, ha celebrato la “giornata
delle Azalee” ossia un impegno di solidarietà per la prevenzione del cancro. Nella giornata di ieri è stato distribuito un
opuscolo operativo di prevenzione intitolato “Rendiamo il cancro sempre più
curabile”.
“Un tempo – afferma la
presidente Ketty Pergola - la diagnosi di cancro suonava come una delle più
minacciose. Oggi, per molti pazienti il traguardo è assai più roseo anche
quando i medici non sono in grado di guarire del lutto dalla malattia, però
possono intatti curarla. Curare e guarire non sono sinonimi. Guarire significa
eliminare definitivamente, e per sempre una patologia, mente la cura consente
di tenerla a bada (a volte per moltissimi anni) anche quando al momento la
medicina non sa eliminarla del tutto”.
“La cronicizzazione dì molti
tumori – conclude la professoressa Ketty Palascino - un tempo mortali è oggi
una realtà positiva, con la quale i pazienti devono imparare a fare i conti.
Restare sotto osservazione o sottoporsi regolarmente a cicli di terapia, a
volte per lunghi periodi di tempo, non significa necessariamente vivere da
malati. Con l’aiuto dei medici ma anche, se necessario, di uno psiconcologo, è
possibile riprendere a fare una vita del tutta normale; poiché spesso i tumori possono
ripresentarsi anche a distanza di anni. Per ogni tipo di tumore esiste un
periodo standard di remissione (in genere 5 o 10 anni) dopo il quale si può,
con ragionevole certezza, dichiarare il paziente guarito”.
Giuseppe Carà