Arrestato giovane di Pietraperzia,
sottoposto a foglio di via obbligatorio, per
tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione di
autovettura rubata
Gianfilippo Di Natale
PIETRAPERZIA. I militari della Compagnia Carabinieri di
Piazza Armerina, intorno alla mezzanotte di giovedì, hanno tratto in arresto il
giovane Gianfilippo Di Natale, ventenne di Pietraperzia, già gravato da un
foglio di via con divieto di ritorno nel Comune di Barrafranca.
I militari,
nella tarda serata di ieri intervenivano a Pietraperzia presso l’area di
parcheggio dei mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti urbani, dove era stata
segnalata la presenza di due individui con passamontagna, probabilmente intenti
a cercare di sottrarre il carburante dai predetti mezzi. Alla vista delle
pattuglie, i due soggetti si davano alla fuga a bordo di una Fiat Uno di colore bianco, risultata
essere oggetto di furto avvenuto nei giorni precedenti a Barrafranca.
Immediatamente venivano predisposti dei posti di controllo con le pattuglie
costantemente presenti nel territorio, al fine di bloccare l’autovettura con i
due fuggitivi. Gli stessi, poco dopo, venivano intercettati dai militari a
Barrafranca in contrada Tardara.
Allo scopo di sfuggire alla cattura, il Di
Natale alla guida dell’autovettura, si scagliava contro un militare, il quale
fortunatamente evitava il peggio rimanendo ferito lievemente, poiché riusciva
ad esplodere un colpo di pistola nei confronti dell’aggressore ferendolo in una
parte vitale del corpo.
Nonostante la ferita riportata,
il Di Natale insieme all’altro complice abbandonava l’auto e si dava alla fuga
a piedi per le campagne circostanti, ma veniva raggiunto e tratto in arresto,
mentre il complice riusciva a far perdere le proprie tracce.
L’arrestato, quindi, veniva
trasportato presso un ospedale dell’Isola per essere sottoposto alle cure
richieste in regime di detenzione, cosi come disposto dalla Procura delle
Repubblica presso il Tribunale di Enna, nella persona del Sost. Proc. Dott.
Francesco Augusto Rio che coordina le indagini.
Giuseppe Carà