Domani giornata pirandelliana
in occasione del 150° della nascita. Esposto in biblioteca il manoscritto della
Commedia “Pensaci Giacomino”
LUIGI PIRANDELLO
PIETRAPERZIA. Per iniziativa dei due bibliotecari
Antonio Caffo ed Angelo Genzone con l’interevento del capo settore Vincenzo
Tumminelli, d’intesa con l’assessore alla Cultura Chiara Stuppia per domani è
stato indetto dal sindaco Antonio Bevilacqua “Un giorno con Pirandello” nel
150° della nascita del drammaturgo di Girgenti Luigi Pirandello premio nobel
per la letteratura nel 1934, per l’opera “Il fu Mattia Pascal”. Per tutta la
giornata verrà esposto il manoscritto “Pensaci Giacomino” regalato 40 anni alla
biblioteca dallo scrittore pietrino Giovanni Giarrizzo, amico del Pirandello da
cui ebbe il manoscritto in segno di amicizia.
La
serata si concluderà alle ore venti nella sala Padre Dionigi del convento di
Santa Maria con l’intervento del
bibliotecario Antonio Caffo, del sindaco Antonio Bevilacqua,
dell’assessore Chiara Stuppia e dalla dottoressa Lucia Miccichè, laureato in
lettere classiche con 110 e lode e
specialista in Filologia Romanza, che presenterà l’opera teatrale ed il
manoscritto.
Pensaci,
Giacomino! è una commedia scritta
nei primi mesi del 1917 dal Pirandello. Tipici topoi
pirandelliani riemergono con grande efficacia nell'opera: l'incapacità dello Stato, i paradossi esistenziali
dell'individuo (doppi ruoli, crisi di identità) e i dilemmi che scaturiscono
dalle sanzioni decise da parte della società.
ll nucleo originario della
commedia è tratto dalla novella omonima, originariamente pubblicata sul Corriere della Sera del
23 febbraio 1910 e poi trasposta in una versione
teatrale in siciliano:
successivamente venne tradotta in italiano. La
composizione in siciliano fu realizzata per soddisfare le richieste di un
affermato attore
comico, Angelo Musco che
fu anche protagonista assieme a Elio Steiner e Dria Paola della riduzione
cinematografica Pensaci, Giacomino! del 1936. Tra
i più celebri interpreti della commedia vi furono, oltre ad Angelo Musco, anche
Sergio Tofano e Salvo
Randone.
Giuseppe Carà