PIETRAPERZIA. “Il Comune si costituirà Parte Civile al processo contro gli autori dell’incendio dell’auto del dottore Raimondi”.
PIETRAPERZIA. Lo
ha detto il sindaco Antonio Bevilacqua. La sua affermazione durante il
consiglio comunale straordinario. I lavori d’aula convocati nella sede
della Rsa di via Sant’Orsola. Al tavolo della presidenza il sindaco
Antonio Bevilacqua, Francesco Iudica – direttore generale Asp 4 di Enna –
oltre a Piero Nocilla – direttore del distretto sanitario di Piazza
Armerina – e a Gaetano Raimondi, responsabile risorse umane cooperativa
“Euronia” di Cerami. Tale cooperativa gestisce il servizio alla Rsa di
via Sant’Orsola. In aula anche Luigi Simonte, direttore della Rsa. Il
consiglio comunale straordinario per rispondere in maniera concreta e
decisa al grave atto di vigliaccheria da parte di ignoti. Nella notte
dello scorso 31 maggio, persone ignobili, ancora senza volto e senza un
nome, avevano appiccato l’incendio alla Lancia “Delta” di Gaetano
Raimondi parcheggiata in piazza Vittorio Emanuele. Le violentissime
fiamme avevano distrutto pure un seggiolino per bambini che si trovava
all’interno dell’auto. Al termine dei lavori, stilato un documento di
solidarietà a firma del sindaco di Pietraperzia, della giunta municipale
e del consiglio comunale. Il dottore Francesco Iudica ha espresso
solidarietà ed auspicato che simili atti non abbiano a ripetersi. “Da
parte nostra – ha continuato Francesco Iudica – continueremo ad offrire
un servizio importantissimo per la collettività”. Dello stesso avviso
Piero Nocilla. Il sindaco Antonio Bevilacqua ha espresso solidarietà nei
confronti del sottore Gaetano Raimondi e soddisfazione per la decisione
dello stesso Raimondi di continuare ad esercitare la propria attività a
Pietraperzia. Gaetano Raimondi, da parte sua, ha detto: “Anche grazie
alla solidarietà ricevuta da Pietraperzia e dall’Asp 4 di Enna oltre che
dal distretto sanitario di Piazza Armerina, continuerò a svolgere il
mio lavoro con abnegazione e notevole impegno”. “Auspico – ha continuato
Raimondi – che i responsabili vengano individuati e che sia
ripristinato un clima di serenità. Certamente un territorio come questo
ha bisogno di aziende e di professionisti che decidono di investire in
un territorio che non può permettersi di fare scappare professionisti ed
aziende che offrono posti di lavoro ed occasioni di sviluppo”. Gaetano
Raimondi, a conclusione del suo intervento, ha voluto lanciare un
messaggio forte e chiaro: “Non ci lasceremo sicuramente scoraggiare o
intimidire da simili atti di vigliaccheria che nuocciono non soltanto ai
diretti interessati ma all’intera comunità”. Questo il documento
integrale a firma del sindaco Antonio Bevilacqua, della giunta
municipale e del consiglio comunale di Pietraperzia: “Il sindaco, gli
assessori e il Presidente del Consiglio e i consiglieri del Comune di
Pietraperzia a nome delle Istituzioni ed Organi che rappresentiamo
desideriamo esprimere la più ampia e piena solidarietà al dottore
Gaetano Raimondi, responsabile delle Risorse Umane della cooperativa
Euronia”. “Il dottore Raimondi, nella notte fra il 30 e il 31 maggio
2019, subiva un gravissimo atto intimidatorio. Veniva infatti data alla
fiamme e completamente distrutta la sua autovettura. Il fatto avveniva
in pieno centro, nei pressi della struttura dove il dottore Raimondi
alloggiava”. “Con tale attentato – si legge nello stesso documento –
oltre che arrecare un grave danno patrimoniale, veniva gravemente
compromessa la tranquillità di una persona che aveva svolto solamente il
proprio dovere. Come dimenticare le parole del padre del giovane
professionista che, alla presenza del Sindaco, del Presidente del
Consiglio Comunale, del Direttore Generale dell’Asp 4 di Enna e del
Direttore del Distretto Sanitario di Piazza Armerina oltre che delle
Forze dell’Ordine intervenute, nelle ore immediatamente successive
all’attentato, manifestava tutta la sua preoccupazione per quello che
sarebbe potuto capitare non solo al figlio ma all’intera famiglia.
L’incendio aveva, infatti, totalmente divorato anche il seggiolino di un
bambino (il figlio del dottore Raimondi)”. “Ad aggravare la
preoccupazione – si legge nello stesso comunicato – contribuiva un altro
grave fatto avvenuto a poche ore di distanza e a pochi chilometri. A
Barrafranca, infatti, veniva data alle fiamme l’autovettura di un
carabiniere in servizio presso la locale stazione dei Carabinieri.
Tutto, ancora una volta, sembrava volgere al peggio per la nostra
comunità perché l’attentato subito direttamente dal dottore Raimondi era
indirettamente rivolto alla cooperativa per conto della quale lo stesso
gestiva le risorse umane di questa struttura. In questi casi, infatti,
viene automatico pensare di mollare tutto ed andare via. E proprio
questo era il timore che ci portavamo dentro in quei momenti; ancora una
volta questa comunità mostrava il volto più brutto, quello della
delinquenza e degli attentati mafiosi e questo non può che portare
povertà culturale. Lo sconforto era tanto con la consapevolezza di non
potere forzare la mano ad un’azienda venuta per lavorare, e offrire
servizi”. “Tuttavia la risposta – continua il documento -, già nelle ore
immediatamente successive al grave fatto è stata di ben altra natura.
Sia il dottore Raimondi, sia il dottore Di Bella – responsabile della
cooperativa – hanno subito manifestato l’intenzione di continuare a
lavorare nella struttura con più forza di prima e a non darla vinta a
quella parte di comunità che vuole mantenere il controllo con la
violenza e la sopraffazione e mira ad annientare le poche realtà
lavorative che ancora sopravvivono tra Barrafranca e Pietraperzia”. Il
documento continua: “La forza che il dottore Raimondi e la sua famiglia
stanno dimostrando in questi giorni è encomiabile e, occorre ribadirlo,
non era scontato che ciò avvenisse. Questo grande sforzo è stato
rappresentato nelle opportune sedi ed in particolare ne è stata resa
edotta la dottoressa Giusy Scaduto, Prefetto della Repubblica presso la
Prefettura di Enna”. “Lo sforzo di tutte le istituzioni coinvolte – si
legge a conclusione del documento – del Comune di Pietraperzia e
dell’Asp di Enna, deve essere volto a non cedere di un passo di fronte a
questi atti mafiosi e a dare manforte a quanti dimostrano con i fatti
che la delinquenza si può combattere e che si deve continuare a lavorare
a testa alta a tutela delle regole e della legalità