Inquinato di siringhe infette
il monumento di San Pio
PIETRAPERZIA. Profanato di siringhe infette il monumento
di San Pio, che si trova nell’omonima piazza vicino i semafori. In occasione
delle festa del santo taumaturgo il gruppo di San Pio di Pietraperzia “Sacro
Cuore” ha provveduto a bonificare la zona di verde che giaceva in desolato
abbandono. I lavoranti del gruppo hanno impiegato più di due mattinate. Nel contesto
dei lavori nel recinto di dove è piazzato il Santo sono state trovate una
grande quantità di siringhe infette sotto le erbacce. Nonostante la zone sia
molto centrale, tuttavia il fatto diventa preoccupane. Da questa piazza ogni
mattina partono i 390 studenti pendolari che raggiungono, Caltanissetta,
Barrafranca, Piazza Armerina, Enna.
Il problema
della droga è endemico; in passato fu
fatta una rilevazione da un gruppo ecclesiale e si riscontrò che globalmente
tra occasione e metodici i drogati fossero un
centinaio. Tutto le amministrazione che si sono succedute Bonaffini, Palascino,
Caterina Bevilacqua, Mirabella, Cannata, Emma ed ora Antonio Bevilacqua, hanno fatto incisivi interventi
piazzando delle telecamere nei punti strategici del paese.
Questo
consiglio comunale sotto la presidenza di Rocco Miccichè ha deliberato di
sistemare telecamere in tutto il centro abitato perché si vuole monitorare la raccolta
dei rifiuti che è stata strutturata ad orari perentori.
Il
mondo giovali vive in difficoltà perché si sono assottigliate i centri
ricreativi. In modo particolare ha inciso la crisi delle società sportive, nonché
la mancanza di circoli ricreativi.
Un
lavoro di prevenzione viene svolta dell’associazione “Comunità Frontiera” e dalle
realtà parrocchiale ed ecclesiali. La realtà sociale è molto debole perché si
vive una contesto amorfo privo di stimoli.
I tre
parroci Bongiovanni, Brugnone e Rabita hanno creato una consulta giovanile che
si riunisce periodicamente per programmare iniziative operative per tenete impegnato il mondo giovanile. La situazione è
molta più critica a livello globale per la drammatica crisi economica.
Giusepe
Carà