Quiescenza per nove impiegati
comunale
IL PRIMO CITTADINO
ANTONIO CALOGERO BEVILACQUA
PIETRAPERZIA. E’ stata definita la quiescenza per
nove impiegati comunali. I nove fortunati sono: Salvatore Marotta collaboratore
amministrativo, Giacomo Zarba autista automezzi pesanti, Giuseppina Amico istruttore amministrativo,
Giovanna Bevilacqua bibliotecaria, Angela Colasberna istruttore amministrativo,
Lorenzo Carà istruttore tecnico, Salvatore Ligambi istruttore amministrativo,
Maria Concetta Riccobene istruttore amministrativo, Giuseppe Marotta archivista
e protocollo. I primi otto vengono collocati in pensione per determinazione
dell’amministrazione comunale; mentre Giuseppe Marotta va in pensione per sua scelta
perché ha raggiunta il massimo del
servizio.
I primi
otto vengono collocati in pensione per eccedenza di dipendenti comunali. I
requisiti di pensionamento sono stati studiati dall’Inps a garanzia dei
dipendenti.
Attualmente
gli impiegati a tempo interminato sono 79. Sotto l’amministrazione del sindaco
Vincenzo Emma furono passati in ruolo 25 articolisti che avevano fatto 15 anni
di precariato.
In atto gli impiegati hanno il sabato libero e
negli altri giorni fanno 8-14 e fanno anche
due rientri la settimana, il lunedì ed il mercoledì dalle 15,30 alle 18,30.
In
atto vi sono quattro capi settori: Giovanna
Di Gregorio, Gian Filippo Marino, Salvatore Patti e Vincenzo Tumminelli.
“Nel
nostro comune - afferma il sindaco
Antonio Calogero Bevilacqua - i nostri
concittadini vengono serviti a vista e gli uffici hanno molta competenza;
inoltre abbiamo un segretario generale di lungo cammino e grande esperienza, il
dott. Eugenio Alessi, che dà molto dinamismo all’apparato burocratico del
comune. Il mio gruppo dei consiglieri comunali ha competenza e si presenza monolitico.
Possiamo dire che abbiamo creato una
macchina perfetta”.
“Abbiamo
svecchiato – conclude il primo cittadino – la macchina burocratica,
facendo riforme copernicane. Siamo giovani
nell’amministrazione, stiamo avendo delle difficoltà, ma certamente abbiamo imbroccata
la via giusta. Gli amministratori si sono ridotto lo stipendio del trenta per
cento, mentre il sottoscritto del cinquanta per cento. Stiamo tentando di far
crescere il paese attraverso una svolta economica, che dia vivibilità a tutti i
cittadini”.
Giuseppe Carà