Raffiche di cartelle per l’Imu
del 2012
FRANCESCO TOMASELLA
UTENTI IN LISTA DI ATTESA
PIETRAPERZIA. Raffiche di cartelle di pagamento
recapitate ai cittadini per l’Imu (Imposta Municipale Unica) del 2012 che ha
attinenza per la tassa sulla casa. Sono state recapitate ai cittadini 1.666
bollette in cui si chiede di andare a pagare questo orpello. Si dice che il
comune sta facendo questa verifica perché molti cittadini non hanno pagato; ma
ora viene fuori che la percentuale degli evasori è molta bassa. .
Per
gli studi commerciali interviene il ragioniere Francesco Tomasella, che fa leva
sul disagio che si è creato per i cittadini che già come di consueto hanno
versato l’Imu in due rate. Le cartelle sono state inviata perché ci sono stati
disguidi multimediali. L’ufficio tributo sta annullando la tassa per i
cittadini che presentano la ricevuta di pagamento.
“Questa
emissione di cartelle per l’Imu del 2012
– dichiara il ragioniere Francesco Tomasella - certamente inopportuna perché nella normalità
i cittadini hanno pagato. Per essere sgravati di questo gravi oneri sono stati
assaliti gli studi commerciali, le banche e l’ufficio postale alla ricerca di
avere copia dell’attestato di pagamento”.
Il
monda politico non ha dato segni di positività per evitare i disagi ai
cittadini; inoltre l’ufficio tributi è intasato dalla presenza dei
contribuenti. Gli impiegati possono esaminare mediamente dici pratiche al
giorno; i cittadini alle sei di mattini sono a prendere il turno dietro
l’ufficio.
“Ogni
raccomandata – conclude il ragioniere Francesco Tomasella - viene a costare al
comune cinque euro e cinquanta centesimi; il comune avrà speso circa dieci mila
euro. Quindi svantaggiato il comune e svantaggiati i contribuenti. Tante
giornate di lavoro bruciate dai
“poveracci” che devono risolvere il problema dei soprusi subiti. Inoltre i
nostri studi sono stati gravati dal tempo da dedicare ai cittadini in cerca
delle ricevute di pagamento. Inoltre è venuta a mancare una comunicazione
ufficiale dagli amministratori e dal consiglio comunale frastornato nel capire
il problema”.
Giuseppe Carà