Celebrata la LXX giornata
della memoria
IN ATTIVITA DIDATTICA
PIETRAPERZIA. Celebrata all’istituto comprensivo
“Vincenzo Guarnaccia” la LXX “Giornata
della Memoria” a ricordo dell’armata rossa sovietica che libera il campo di concentramento di Auschwitz.
“Il Giorno della Memoria – scrive il professore Gaetano Cumbo - è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio
di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.
Nella sala teatro si sono
riunite le quattro terze e gli alunni di 2 D. Nella sua conferenza la
professoressa Barbagallo ha ricordato “la Shoah, lo sterminio degli ebrei ad
opera dei nazisti”. Alla celebrazione hanno collaborato gli insegnanti: Paola
Di Maggio, Luigi Paternò, Salvatore Mastrosimone, Gaetano Cumbo, Cinzia Caminiti, Franco Porrovecchio,
ile Antonella Vasile, Laura Castiglione.
L’incontro ha avuto due momenti. Il primo
momento in una relazionata del prof.
Luigi Paternò, il quale ha fatto un excursus storico, toccando le guerre di
religione. citando l’apartheid e Martin Luther King, il filosofo Nietzsche,
l’islam, le foibe, la shoah. Ha ribadito sul concetto di diversità, di
accettazione e valorizzazione del diverso
La seconda parte è stata introdotta dal prof. Salvatore Mastrosimone,
il quale, sullo sfondo della colonna sonora del film “La vita è bella”, ha
invitato gli alunni sulla bellezza della vita oggi, diversamente da quella dei
tempi del nazifascismo, quando Hitler e Mussolini, privarono gli uomini della
loro dignità e dei loro diritti, poiché i deportati nei campi di sterminio
venivano presi di sorpresa, buttati e trasportati in vagoni, spogliati (dopo
essere arrivati a destinazione), rasati, vestiti di un pigiama, marchiati,
messi nei forni e, quindi, uccisi. Alla fine del filmato-documentario si sono
stimolate le riflessioni degli studenti, posto che le immagini si commentavano
da sole. Ha concluso l’incontro il prof. Porrovecchio a cui è stata posta una
domanda sulla diaspora degli ebrei. I lavori si sono conclusi lanciando un
messaggio fondamentale “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”
di Primo Levi.
Giuseppe Carà