IL VATE SILVESTRO VIOLA
PIETRAPERZIA. Si è spento all’età di 56 anno la
scrittore e poeta Silvestro Viola. I funerali sono stati fatti ieri pomeriggio
alle ore 15,30 nella parrocchia Santa Maria di Gesù da monsignor Giovanni
Bongiovanni, con la presenza di molte persone. E’ venuto meno per una
complicanza a seguito di una operazione
alle vie respiratorie.
“Silvestro Viola – scrive
l’avvocato Filippo Bevilacqua – è stata una persona che ha avuto la forza ed il
coraggio di lottare titanicamente nelle traversie della vita. Di alta dimensione antropologica nella
comunità pietrina è stato molto apprezzato ed amato. Dopo aver conseguito il
diploma di perito tecnico s’iscrisse in giurisprudenza all’università di
Palermo. Per motivi finanziari e qualche problema di salute fu costretto ad
interrompere gli studi, che aveva intrapreso con grande impegno ed
indiscutibile successo”.
“Da studente – continua
l’avvocato Bevilacqua - partecipa ai cenacoli culturali avviati da don Filippo
Marotta e, si fa notare per il suo acume e per le sue capacità critiche.
Rientrato in paese, la sua vita si complica per le difficoltà famigliari e
personali. Lotta disperatamente per trovare un posto di lavoro, ma la sorte gli
è avversa. In questo contesto aumentano le difficoltà d’ordine personale. Trova
un equilibrio interiore nello studio dei grandi filosofi e negli scrittori
contemporanei. Eclettico e affrettato il suo bagaglio culturale”.
Nel suo ultimo saggio “Il
Coraggio di Vivere” lo scrittore scrive: “sottoscritto Silvestro Viola,
cittadino di Pietraperzia, una persona che ha già superato i cinquant’anni,
libero da ogni sorta di pastoia, denuncia il degrado politico e sociale del
nostro Paese. Ancora oggi ci s’interroga: dov’è il lavoro, anima della
collettività? Che cosa fanno i politici? Da più di vent’anni il paese è in
piena crisi. Il paese va morendo, i giovani sono alla deriva, e tutto è in mano
a poche persone che giocano con la vita d’intere generazioni. Si continua a vivere
nell’abulia totale; non esistono passatempi fruttuosi; tutto si svolge in una
“piazza” senza nome ed amorfa; il malcontento cresce e non ha sbocco; i
politici non s’interessano realmente dei problemi del paese”.
Nella
sua attività artistica ha scritto più di mille poesie e parecchi saggi. Ha
pubblicato 13 florilegi lirici: Giallo e Blu, Neve, L’uomo della Quiete, Il
Sole negli Occhi, Muri Bianchi, Gocce di Luce, Acqua che Scorre, Occhio allo
Specchio, Fra Terra e Cielo, La Nebulosa, I Colori dell’Alba, Una leggera
Corsa, Pietre Rimosse.
Giuseppe Carà