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Il cuore della Sicilia nelle trasvolate di Italo Balbo
Crociere
PIETRAPERZIA Alla fine
degli anni venti ed all’inizio degli anni trenta dello scorso secolo Italo
Balbo, prima sottosegretario e poi Ministro della Regia Aeronautica italiana,
organizzò quattro crociere aeree di massa con lo scopo di far transitare
l’Italia da una fase sperimentale di volo, in cui la riuscita dipendeva dalle
doti del singolo pilota, meccanico o progettista, ad una fase operativa che
trasformasse quei difficoltosi percorsi in voli effettuati da normali
apparecchi militari.
Nel 1928 venne
effettuata la Crociera aerea del Mediterraneo Occidentale (Italia - Spagna)
diretta e organizzata dal generale De Pinedo, 61 idrovolanti su 2.804 Km, 200
uomini tra cui l’onorevole Balbo ed alcuni giornalisti; nel 1929 fu la volta
della Crociera aerea del Mediterraneo Orientale (Italia – Ex Unione Sovietica)
ancora diretta dal generale De Pinedo, 35 idrovolanti su 4.667 Km, 180 uomini
tra cui il sottosegretario all’Aeronautica Balbo, alti ufficiali, giornalisti e
tecnici; nel 1930-1931 venne svolta la Crociera aerea dell’Atlantico del Sud
(Italia – Brasile) condotta dall’ormai ministro dell’Aeronautica Balbo, 12
idrovolanti su 10.400 Km.; nel 1933 venne svolta la Crociera aerea
dell’Atlantico del nord (Italia – Stati Uniti), o Crociera Aerea del Decennale,
condotta dal ministro dell’Aeronautica Balbo, 24 idrovolanti su 19.900 Km in 13
tappe.
La Sicilia prese parte
a quelle imprese aeree attraverso i suoi figli, in particolare a quella del
1933 parteciparono il capitano pilota Letterio Cannistracci di Messina, il capitano
pilota Stefano Trimboli di Milazzo, il capitano pilota Giuseppe Ceccotti di
Catania, il tenente pilota Sebastiano Fisicaro di Noto, il sergente
Radiotelegrafista Giuseppe Virgilio di Trapani, il 1° aviere Radiotelegrafista
Francesco Chiaramonte di Pietraperzia.
E proprio il nipote di
Francesco Chiaramonte, Fabrizio, interverrà domenica 28 aprile alle 18:30 a
Pietraperzia (EN), presso la sala dell’Associazione Combattenti sita in Piazza
Vittorio Emanuele II, presentando il suo libro “Le comunicazioni radio nella
Crociera Aerea del Decennale. Strumentazioni e Infrastrutture della Seconda
Crociera Aerea Atlantica - 1933”. Il libro, redatto a partire dalla
documentazione lasciata dal nonno Francesco, tratta esaustivamente la grande
organizzazione che supportò l’impresa di Balbo e che fu messa in piedi in più
di due anni di lavoro: vennero allestite 16 basi terrestri e 16 basi navali,
vennero stretti accordi con i vari stati e le organizzazioni internazionali per
normare l’utilizzo della radio e dei servizi meteo, vennero aggiornati gli
apparecchi e le strumentazioni di bordo, vennero addestrati i 100 uomini di
equipaggio al volo collettivo senza visibilità, che doveva essere condotto
soprattutto nella tratta atlantica da Reykjavik (Islanda) a Cartwright (Canada)
che era ricca di nebbie fitte e persistenti.
Dopo i saluti del
sindaco di Pietraperzia, Avv. Antonio Bevilacqua, e del presidente
dell’associazione combattenti, interverrà anche Salvatore
Palascino, presidente della pro loco di Pietrapierzia e consigliere
dell’Associazione Trasvolatori Atlantici, che fornirà una cornice storica al
libro descrivendo le imprese aeree di massa di Balbo.
Al termine della
presentazione verrà svolto un focus sui festeggiamenti che Pietraperzia tributò
a Francesco Chiaramonte nel 1933 al ritorno della trasvolata, che furono grandi
e solenni, e documentati da alcune foto portate dal nipote.
La Sicilia quindi si
raccoglie domenica 28 aprile a Pietraperzia per ricordare un proprio figlio, ma
è come se in quell’occasione ricordasse con orgoglio tutti i propri figli che
parteciparono ad imprese aviatorie o militari e che, a volte, diedero la vita
per esse.
Giuseppe Carà