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mercoledì 28 settembre 2011

IL SINDACO EMMA NEGA UNA INTERVISTA A POLITES


Contrasto Sindaco  - Polites


PIETRAPERZIA. Acuto contrasto tra il sindaco Vincenzo Emma e il movimento politico culturale di Polites i cui antesignani sono Lillo Falzone ed i fratelli Antonio e Filippo Bevilacqua. Motivo del contendere è stato il fatto che i giovani di Polites hanno avuto negata un’intervista dal sindaco Vincenzo Emma a cui i giovani si erano rivolti per alcuni problemi della realtà locale.

Il primo cittadino così risponde: “Io non nego interviste a nessuno; trattandosi di un’intervista con finalità politica non reputo che i Polites siano abilitati ad interviste giornalistiche. I corrispondenti locali ed esterni sono da degnamente ricevuti. Inoltre vi sono le interpellanze in consiglio comunale, che sono pubblici e possono essere presentate tutte le richieste sui problemi della comunità; a me sembra che l’intervista era mirata ad avere visibilità”.

I Polites nel loro manifesto tra l’altro, affermano: “Ne avevamo viste di tutti i colori ma pensavamo che non saremmo mai arrivati fino a questo punto. All’inizio della scorsa settimana ci recammo in Comune per incontrare il sindaco e proporgli un’intervista su alcuni temi concreti che interessano il nostro paese. Egli si dimostrò sorpreso, ma allo stesso tempo disponibile ad un confronto che, come stabilito, sarebbe stato registrato con una videocamera e poi messo a disposizione di tutti i pietrini su internet. Il sindaco ci diede così appuntamento a venerdì.

Il venerdì alle ore nove, come da programma, tre di noi si recarono nuovamente in Comune, muniti di due pericolosissimi strumenti offensivi: una telecamera e un foglio contenente le domande da sottoporre al sindaco. Una volta arrivato, il sindaco ci invitò ad accomodarci e, a sorpresa, ci comunicò che non era disponibile a farsi intervistare da noi di Polites non essendo né giornalisti, né un gruppo organico a quest’amministrazione”. Con ciò manifestando chiaramente di essere disposto a rilasciare interviste solo a soggetti interni all’amministrazione.

Visibilmente stupiti sia dal rifiuto, sia dall’ostilità dimostrata, gli chiedemmo spiegazioni e tentammo di convincerlo che non avevamo alcuna intenzione di metterlo in difficoltà con domande a trabocchetto, ma che le nostre intenzioni erano propositive e che l’intervista sarebbe potuta servire per spiegare meglio ai cittadini il lavoro dell’amministrazione. Gli proponemmo addirittura di dare uno sguardo alle domande per rendersi conto di ciò; ma niente. Il sindaco si mostrava irremovibile giungendo ad affermare che non avrebbe potuto trarre alcun vantaggio da un’intervista condotta da “avversari politici” (così ci ha definito), con ciò ribadendo la sua volontà di sottoporsi solo a domande provenienti da persone a lui vicine. L’unico spiraglio mostrato durante questo confronto è stata la richiesta, avanzata dallo stesso sindaco, di procedere ad un incontro pubblico alla presenza di un “moderatore”. Ma da che il mondo è mondo un moderatore è chiamato a moderare due posizioni contrastanti. E in questo caso l’unico destinatario delle domande era lui. Al ché ci alzammo alquanto arrabbiati dicendogli che almeno avrebbe potuto avvertirci in tempo, evitandoci così un’inutile attesa”.

Giuseppe Carà