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venerdì 30 settembre 2011

TITOLAZIONE DI UNA STRADA A DONNA NINE' NICOLETTI

Al Signor Sindaco
Dottor Vincenzo Emma
PIETRAPERZIA
AL PRESIDENTE
Del consiglio Comunale
Rosa Maria Giusa
94016 Pietraperzia
Oggetto: Titolazione di strada a Donna Ninè alias Emanuela Cucurullo in sposa Nicoletti.
 
Il gruppo di San Pio di Pietrelcina che opera nella Rettoria di San Nicolò fa istanza alle SS. LL. per la titolazione di una strada a Donna Ninè alias Emanuela Cucurullo in sposa Nicoletti. La titolazione potrebbe essere “Via Donna Ninè Nicoletti”. La richiesta scaturisce dal fatto che quest’anno ricorrano 70 anni della costituzione della “San Vincenzo” nella chiesa di San Nicolò, che fu  la prima e l’unica nel Paese e questa fu fondata da Donna Ninè che la prima presidente.  Quest’associazione a scopo filantropico avevo lo scopo di venire incontro agli indigenti: a Donna Ninè Nicoletti fu dato l’appellativo di “Dama dei Poveri”: fu simbolo luminoso della “Carità”.
Inoltre quest’anno ricorrono 35 anni della sua morte e Donna Ninè fu un punto di riferimento verso i bisognosi in un periodo in cui “lo stato sociale” era abbastanza misero e la miserie spingeva le persone a rubare per sopravvivere.
Donna Ninè nacque a Canicattì, ma si era trasferita a Pietraperzia dopo le nozze con Vincenzo Nicoletti, un medico con cui aveva generato una numerosa famiglia: dodici figli. Era una donna altruista e religiosa: ogni giorno partecipava alla Santa Messa presso la cappella delle suore Ancelle Riparatrici. Si contraddistinse per aver concretizzato la sua fede incrollabile  in opere di carità e solidarietà verso il prossimo.
Donna Ninè di origine blasonata era una “popolana” ossia conversava con tutti, specie con  coloro che erano afflitti dalla povertà; contribuì notevolmente per la crescita sociale del comunità cittadina. Nella chiesa San Nicolò si formò il gruppo della San Vincenzo che si chiamavano “le dame della carità”. Settimanalmente si riunivano nella chiesa San Nicolò per pianificare gli interventi e nello stesso tempo sollecitare “i benestanti” alla solidarietà sociale. Alla sua scuola si formarono Adele Palascino, Rosina Calì, Serafina Spampinato, Maria Bongiovanni e tante altre, che continuarono l’opera iniziata da Donna Ninè.
In occasione delle visite domiciliari ai bisognosi, Donna Emanuela era pronta anche a praticare in caso di necessità, medicazioni agli ammalati che non avevano il denaro, a quei tempi necessario per ricevere cure. Accadeva che si privasse dei suoi stessi beni per donarli alle persone bisognose, ma faceva tutto questo con naturalezza  ed elegante discrezione , senza mai creare imbarazzo.
La presidente
Ins. Giovanna Guarnaccia