“ Vedo il meglio ed al peggior mi
appiglio”
“VIDEO MELIORA PROBOQUE,
DETERIORA SEQUOR.”
(Ovidio)
Vedo le cose migliori e le riconosco più
buone, e tuttavia seguo le cose meno buone.
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Tale locuzione latina é tratta dalle
“Metamorfosi “ di Ovidio
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Questi versi furono
ripresi dal Petrarca nel Canzoniere CCLXIV: “E veggio 'l meglio et al peggior
m'appiglio” e dal Foscolo, nei Sonetti II, Di se stesso: “Conosco il meglio ed
al peggior mi appiglio.”
Esprimono molto eloquentemente la debolezza e le cattive
inclinazioni degli uomini di tutti i
tempi. Essi, infatti, comprendono ciò che è bene ma, per pigrizia , scarso
impegno o maggiore facilità seguono ciò che non corrisponde alla retta via. Si
lasciano affascinare e sedurre dalle “ cose del mondo”, immediate da
conquistare e che esercitano una forte attrazione.Ciò dimostra, da un punto di
vista anropologico, la fragilità dell' essere umano.
L'io che delibera è vittima della "carne" dominata dal
peccato : vittima ,ovvero, di una natura nella quale si sono insediate tendenze
che contraddicono al bene.
La naturale inclinazione al bene da una
parte, e le scelte della libertà dall’altra si contraddicono e la sapienza
"pagana" lo aveva già
intuito secoli orsono?
Come é possibile per gli individui
liberarsi da tale condizione
ambivalente?
L’annuncio cristiano notifica all’uomo
precisamente questo fatto:
è giunto il momento, in cui ,
se egli è disposto a riceverlo, Dio gli
dona il suo stesso Spirito, che lo induce a scegliere spontaneamente
quanto è comandato dalla legge morale. È questo dono ciò in cui consiste
principalmente il Cristianesimo. La liberazione della libertà avviene nel dono
dello Spirito Santo.
Cristo è morto e risorto per questo.
Nicoletta
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Jesus Christus,
heri et hodie, ipse est in saecula!