Controllo del territorio con dispiegamento delle forze dell’ordine.
La mafia freme
La mafia freme
PIETRAPERZIA. Coordinata
dal capitano della compagnia di Piazza Armerina Rosario Scotto Di Carlo e dal
luogotenente Pasquale Tumminaro ieri mattina si
è svolta un’azione di prevenzione e di controllo del territorio. Per
quattro ore il territorio è stato monitorato e tenuto sotto controllo a
tappeto. Imponente il dispiegamento di forze: tre elicotteri, dieci pattuglie
con una cinquantina di carabinieri e sei cani cinofoli. Sotto controllo tutte
le entrate e le uscite del paese; inoltre nei quartiere si è notata la presenza
di macchine dei carabinieri. Come di consueto non sono mancate le
perquisizioni.
In paese vi è un nucleo
giovanile che spavaldamente lotta per essere al di sopra della legge ed imporre
la sua arroganza; inoltre non sono mancati, in passato, gli scippi che sono stati stroncate dalle
forze dell’ordine locale sotto la illuminata
azione del luogotenente Pasquale Tumminaro.
Sulle risultanze
dell’operazione tutto viene tenuto sotto riserbo e si aspetta il comunicato
stampa del capitano della compagnia di Piazza Armeria.
Il paese vanta una
tradizione mafiose che affonda le redici nella storia. La prima mafia emergente
fu quella contadina tenuta a bada dalla nobiltà feudale con controlli propri e
quindi emerse la figura del “Campiere” che pensava a tutelare quelli che
lavorano per il “Barone”. Nel dopoguerra dalla mafia contadina si passò al
controllo del territorio con una presenza asfissianti e nei tempi d’oro molti
cittadini si affidano alla protezione del mafioso. Negli anni ottanti la mafia
si era allargata a relazioni di largo raggio e vi fu una lotta feroce che fece una
decina di morti ammazzati; poi il potere passò ad un gruppo emergente con un’incidenza
presenza del racket; ma questi rimasero sulla cresta dell’onda per poco tempo
perché furono smantellate dalla collaborazione dei pentiti. In atto la presenza
della mafia cerca di allignare nel sottobosco di giovinastri sfaccendati che
compiono atti di prepotenza e di arroganza e che impiegano la loro vita su una macchina
a girare nel paese alla ricerca di qualche “fanciulla” che dia loro confidenza.
Certamente anche questa presenza è di disturbo alla vivibilità del paese.
Grazie ai carabinieri della stazione locale ed la suo luogotenente Pasquale
Tumminaro, il territorio è sotto controllo. In atto il controllo del territorio
viene tenuto egregiamente dai carabinieri e dalle polizia municipale che vede due
pattuglie per il paese per tutte le 24 ore della giornata.
Giusepe Carà