Ritornano i “carruzzi”
I TRE CAMPIONI CON GLI AMMINISTRATORI
PIETRAPERZIA. A chiusura dell’Estate Pietrina
egregiamente condotta dall’amministrazione comunale con un impegno forte del
sindaco Antonio Bevilacqua e l’assessore alla sport il vice sindaco Sebastiano
Salerno si è svolta la gara dei “carruzzi”. La gara si svolta in Via San
Gisippuzzu, circonvallazione a nor-est
del paese nella zona dei campi di tennis e del nuova campo sportivo. Il
“carruzzu” mezzo di gioco tra i ragazzi è un rudimentale mezzo di trasporto. Quindi
vi era una tavolozza di legno con cuscinetti che fanno da ruote e con la parte anteriore mobile. Questo
mezzo ebbe momenti felice a metà del secolo scorso Nonostante sia un gioco
antico tuttavia ebbe il momento d’oro a metà degli anni cinquanta.
Hanno partecipato alla
singolare gara ragazzi di fasce di diverse età: i singolari piloti partecipanti
sono: Michele Nicoletti, Mirko Pagliaro, Noemi Pagliaro, Samuel Posata,
Giuseppe Stuppia, William Vasapolli, Rocco Vitale, Vincenzo Vitale, Alessandro Barbagallo,
Filippo Caffo, Rocco Caffo, Emidio Casalena, Kevin Casciana, Cosimo Di Natale,
Matteo Falzone, Giuseppe Lorina, Pietro Lorina e Thomas Miccichè.
Ha vinto la gincana Giuseppe
Vitale e poi in ordine Michele Pagliaro, Michele La Placa e Sebastiano Salerno:
questi ultimi due son in amministrazione grillina.
Uno spettacolo fuori
programma è stato dato da quattro adulti tra i venti ed i trent’anni: Michele
La Placa, Michele Pagliaro, Sebastiano, Salerno e Giuseppe Vitale.
La giuria è stata formata da
Michele Giusto, Borino Miccichè e Davide Tumminelli. La premiazione è stata
presieduta dal sindaco Antonio Bevilacqua
Lo spettacolo è stato
presentato con impareggiabile arte di talento dall’astro emergente Filippo
Bevilacqua, una delle punte adamantine del dinamismo giovanile. Singolare lo spettacolo
del taglio della barba con la partecipazione di una cinquantina di persone. Il
barbiere Giuseppe Imprescia. Fillippo Bevilacqua aveva promesso che se a
vincere le elezioni fossero stati i grillini avrebbe tagliato la barba.
Giuseppe Carà