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lunedì 6 giugno 2016

Una pedalata oncologica da due soci dell’UGI (Unione Genitori Italiani) Contro il tumori dei bambini


Una pedalata oncologica da due soci dell’UGI (Unione Genitori Italiani) Contro il tumori dei bambini

LORENZO SPANO' E SALVATORE MONTEFORTE

PIETRAPERZiA. Ha avuto una sosta a Pietraperzia la pedalata oncologica di due soci dell’UGI (Unione Genitori Italiani) Contro il tumori dei bambini. I due pionieri sono Lamberto Pozzati di 58 anni  e Lorenzo Spanò di 60 anni. Quest’ultimo è di Pietraperzia. Nelle venti tappe del giro d’Italia una tappa di due ore  di sosta è stata in paese. Lorenzo Spanò si è incontrato con alcuni parenti e gli ha fatto da spalla Salvatore Monteforte ex dirigente di Pasquasia.
       Il viaggio è iniziato all’ospedale Regima Margherita di Torino e poi scendendo per l’adriatica e la Calabria è sbarcato in Sicilia per arrivare a Palermo, dove si sono imbarcati con la nave per Genova. Le ultime due tappe sono state Geneva – Bellissimi e Bellissimi - Torino.
       L’iniziativa è stata creata per la sensibilizzazione e l’assistenza dei bambini oncologi e la relativa assistenza ai familiare. Durante il tragitto sono stati incontrati bambini che sono guariti dal terribile male e familiari di bambini venuti.
       L’UGI (Unione Genitori Italiani) Contro il tumori dei bambini è una associazione onlus ed ha 350 soci; che sono molto impegnati nella solidarietà specifica; inoltre a Torino è stata realizzata una casa albergo per i genitori dei ragazzi colpiti da tale patologia. L’ospedale Regina Margherita si muove  con specificità nel campo dei bambini ed appartiene alla realtà più mastodontica delle “Molinette”.
       Per questa iniziativa è stato creato l’aforisma: “Pedalando per non dimenticare”; quindi si tratta di una pedalata di sensibilizzazione al vasto problema, creando un cordone di sensibilità.
       Lorenzo Spanò è stato ricevuto dal sindaco Antonio Calogero Bevilacqua a cui ha presentato la bontà dell’iniziativa.
       Bevilacqua ha dichiarato dopo l’incontro: “Ci sentiamo onorati che un figlio nobile del nostro paese spende la sua vita per una scelta filantropica di elevato spessore”.
Giuseppe Carà