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martedì 12 giugno 2012

Perché sono fiera di essere cattolica



______Carla___________
Sono fiera di essere
cattolica. Sono
fiera di questa
Chiesa in trincea che
soffre, sulla propria
pelle, le contraddizioni
di questo mondo. Se
fosse una Chiesa di
soli puri sarebbe lontana dalla gente
comune che vive a sue spese le
contraddizioni quotidiane. Sono fiera
di vivere in questo tempo perché,
mentre il fuoco della prova divampa in
ogni istituzione, anche ecclesiastica,
vedo emergere sempre più chiaro lo
splendore della verità di Cristo. Sono
fiera di stare con il Papa e so che c’è una
compagnia visibile e invisibile che si
stringe a lui e che non lo lascerà solo,
nemmeno nell’ultima ora. Mi vergogno,
sì, di quelli che si dicono cristiani e non
lo sono, a dispetto di qualunque posto
occupino nella Chiesa: la verità ha una
sua evidenza e nessun ruolo la può
cancellare. Prego per loro e per la loro
conversione, perché saremo giudicati
solo su ciò che siamo realmente e non
sulle apparenze. Sono fiera di tutti i
movimenti della Chiesa, perché sono la
sua forza vitale nel mondo. Non mi
lascio ingannare dalle grida
scandalizzate di chi vorrebbe vedere il
marcio dappertutto. Non mi lascio
ingannare dalla malignità di chi,
accecato dall’ideologia, non sa
riconoscere il vero dal falso, il male dal
bene. Non tacerò davanti a chi
vorrebbe confinarmi in una fede da
sacrestia: la mia fede è nata per essere
gridata ai quattro venti perché non
offende chi professa altre fedi, (fosse
pure l’ateo perché, a suo modo, ha una
fede anche lui), ma anzi conferma a
ogni uomo che il suo destino è
l’eternità, che lutto e dolore sono già
vinti e che la gioia eterna ci attende. Me
ne infischio di chi mi crede un’illusa, di
chi m’infanga perché sono una
monaca, cattolica e per giunta felice di
esserlo. Felice di appartenere a Gesù al
quale – come ha detto ieri il Papa
citando Sant’Ambrogio nella preghiera
con i religiosi nel Duomo di Milano –
sono unita «non con i nodi di corde, ma
con i vincoli dell’amore e con l’affetto
dell’anima». Me ne infischio dei profeti
di sventura, ma anche degli ottimisti a
oltranza: amo la realtà così com’è, e
vivo la scommessa quotidiana della
circostanza, migliore di qualunque
altra prospettiva illusoria. Sono felice di
essere donna, pienamente orientata a
essere ciò che sono e per cui sono nata:
lo sono stata fin dal principio, fin dal
mio concepimento. Sono persona fin
dal mio concepimento e ne ho le prove,
sarò persona fino all’ultimo istante
della mia vita e anche di questo ho le
prove, perché, grazie a Dio, mi è anche
capitato di "provare" a morire. Ho
fiducia nell’Italia che ho conosciuto fin
da piccola, fatta di piccoli imprenditori,
di lavoratori attaccati al loro lavoro, di
persone semplici, fedeli ai loro
impegni, di famiglie fondate sul
matrimonio tra un uomo e una donna,
di istituzioni religiose che si sono
occupate dei piccoli con una dedizione
totale, nel pieno rispetto della loro
dignità, delle migliaia di curati di
campagna che hanno fatto la fortuna
del luogo in cui sono stati posti: con
proposte di lavoro, di carità, di
iniziative culturali. Questo mondo
italiano non morirà, perché la
Madonna lo sostiene. A proposito: sono
fiera di avere fede nella Madonna, di
affidare a lei le sorti mie e del mio
Paese, che amo. Sono fiera della
compagnia dei santi che in Italia hanno
fatto davvero la storia. Santi di ieri e
santi recenti perché, se non ci fossero
stati, la nostra situazione sarebbe
peggiore. Credo che la lotta quotidiana
si svolga anche contro le forze del male
di cui ogni uomo è anche responsabile.
Ognuno servirà il padrone che ha
scelto. Sono fiera di pregare per tutti,
anche per i nemici per quelli che
ignorando deliberatamente il mio stato
religioso mi chiamano "signora"
oppure "cittadina". So che anche loro,
nell’ultima ora, avranno bisogno di
Cristo. Insomma, ho fiducia nel futuro
per il presente che vivo, perché so che
la verità trionferà comunque, che il
bene ha già vinto, che la via della vita
ha un nome incancellabile: Cristo
Gesù, il quale ha detto a tutti noi con la
forza di una Parola che non tramonta:
«Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo».