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domenica 18 febbraio 2018

Cerimonia cittadina di solidarietà per gli extracomunitari in chiesa madre presieduta e voluta dal vescovo Rosaria Gisana


Cerimonia cittadina di solidarietà  per  gli extracomunitari  in chiesa madre presieduta e voluta dal vescovo Rosaria Gisana


LA NUMEROSA PRESENZA 

IL VESCOVO MONSIGNOR ROSARIO GISANA

PIETRAPERZIA. Ritrovare il senso della comunità. È stato questo lo scopo della messa presieduta dal vescovo di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana nella Chiesa Madre di Pietraperzia circondato dai sacerdoti del paese e da 11 diaconi provenienti da tutta la diocesi di Piazza Armerina alla presenza del Vicario generale mons. Antonino Rivoli. La manifestazione è stata indetta da mons. Gisana all'indomani del vile attentato alla casa canonica interparrocchiale che ospita da pochi giorni 21 giovani immigrati provenienti da diversi paesi africani e asiatici, contro la quale nella notte sono stati esplosi colpi di fucile ad altezza d'uomo da una delle finestre della via San Giuseppe. La comunità ecclesiale e civile hanno risposto in massa all'invito del vescovo diramato attraverso i social e la chiesa era stracolma di fedeli e semplici cittadini. In prima fila i membri dell'Amministrazione, sindaco Bevilacqua in testa, e anche i componenti dell'opposizione. Il vescovo nella sua omelia si è ispirato alla liturgia del giorno evidenziando che una scelta di vita per il singolo e per la comunità è la via del bene, mentre il male conduce irrimediabilmente alla morte anche l'intera comunità. E la via del bene non può essere altro che la via del dare la vita, ad immagine di Cristo che ha dato la vita per ogni uomo, specialmente il più emarginato e povero. In questo momento per la comunità pietrina questo emarginato e povero è il fratello immigrato che bussa alla porta di questa cittadina.
All'interno della chiesa una presenza massiccia ma discreta di forze dell'ordine che durante l'intera giornata hanno effettuato rilievi e indagini per trovare elementi utili alla individuazione dei colpevoli dell'insano gesto. Gesto maturato nel clima rovente instauratosi a seguito della bagarre scatenata da un comitato che si è opposto con veemenza dal momento che è stato reso noto l'arrivo dei ragazzi immigrati. Clima alimentato da vero e proprio odio razziale che nei social ha trovato libero sfogo. Mons. Gisana ha gettato acqua sul fuoco sottolineando in una dichiarazione per la stampa come non si possa imputare ai cittadini quanto accaduto. "Ho constatato invece un grande senso di interazione e di accoglienza. Abbiamo voluto offrire questa struttura - la casa canonica interparrocchiale - perché Papà Francesco ci ha esortato ad aprire le porte ai nostri fratelli e devo dire che la gran parte della gente mi ha sostenuto e continua a sostenermi. Avvieremo in concomitanza, assieme ai diaconi e alla Caritas - ha concluso il vescovo - un progetto per il sostegno alle famiglie di questa città, potenziando quanto già viene portato avanti". 
Giuseppe Carà