Bisogna avere le virtù dei piccoli
Tutto
quello che è grandezza umana è nulla di fronte all’eternità e, per raggiungere
le vette della verità e le altezze della virtù che conducono al Signore,
bisogna farsi piccoli e avere le virtù dei piccoli. I fanciulli, non ancora
viziati da cattive inclinazioni, sono semplici, umili, senza invidia, senza pretensioni,
senza livore, tutti della mamma e del babbo, abbandonati a loro e pronti ai
loro cenni. Non ragionano che col ragionamento dei genitori, non giudicano che
col loro giudizio, non confidano negli estranei, non li ascoltano, non li
seguono. Rifulge in loro soprattutto la semplicità e l’abbandono, perché essi
intendono o meglio sentono che la loro vita dipende da quella dei genitori e
soprattutto da quella della mamma che li alimenta e li cura più direttamente.
Gesù Cristo, invitandoci ad essere come fanciulli, c’invita a questo abbandono filiale e a questa piena fiducia nel Padre celeste e nella sua adorabile volontà. Per questo abbandono, l’anima crede, spera e ama; crede senza presumere di criticare le eterne verità, spera senza dubitare della divina bontà, ama apprezzando Dio come unica grandezza e unica meta. Non si entra nella luce ineffabile degli eterni misteri senza avere un’anima semplice e senza prima fare un atto di fede illimitata e incondizionata.
(Padre Dolindo – Servo di Dio)
Gesù Cristo, invitandoci ad essere come fanciulli, c’invita a questo abbandono filiale e a questa piena fiducia nel Padre celeste e nella sua adorabile volontà. Per questo abbandono, l’anima crede, spera e ama; crede senza presumere di criticare le eterne verità, spera senza dubitare della divina bontà, ama apprezzando Dio come unica grandezza e unica meta. Non si entra nella luce ineffabile degli eterni misteri senza avere un’anima semplice e senza prima fare un atto di fede illimitata e incondizionata.
(Padre Dolindo – Servo di Dio)