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giovedì 8 agosto 2019

La gloria si raggiunge per la via della grazia


 
La gloria si raggiunge per la via della grazia

 L’Eucaristia non è il cibo della mensa eterna, è il Cibo dei martiri; e noi nella vita spirituale e in quella corporale siamo tutti martiri, e dobbiamo essere martiri d’amore e di piena unione alla divina volontà. La gioia che Gesù ci promette completa ci è riservata solo nella vita eterna. Possiamo averne qui qualche piccolo assaggio, ma questo non è il conseguimento della gioia, è un conforto che Dio ci dà nel cammino doloroso, è come una stilla d’acqua che viene data sulla nostra croce. Bisogna rimanere nell’amore di Gesù, cioè essere costanti nel seguirlo nella via del sacrificio e persuaderci che immaginare un cammino diverso è un’illusione pericolosa e spesso esiziale per l’anima. Le migliori comunioni non sono quelle fatte tutte nel fervore ma quelle fatte nell’agonia; allora si raggiunge per così dire, l’incandescenza dell’amore che in Gesù Cristo fu l’ultimo atto di dedizione al Padre nell’abbandono e nella morte. Alla natura, questo non piace, ma non si raggiunge la gloria per le vie della natura, bensì per quelle della grazia e dell’amore immolato. La gioia che Gesù volle trasfondere negli apostoli fu proprio la gioia purissima d’immolarsi, il più alto vertice della dolce schiavitù dell’amore che nel Cielo diventa dedizione piena a Dio nella ineffabile e completa gioia della gloria.
(Padre Dolindo – Servo di Dio)